“Sono curioso di lavorare con L’Orage. Sono musicisti coraggiosi e innovativi. Si sono avvicinati alle mie canzoni con intelligenza e rispetto ma anche con una gran voglia di rileggerle in una chiave musicale diversa, e il risultato è sorprendente. Sono felice di incontrarli sul palco, sicuramente ci divertiremo”. Francesco De Gregori lo dichiarava pochi giorni fa e quella curiosità espressa è stata soddisfatta venerdì 18 gennaio a Sarre presso lo studio Meat Beat, dove i sette musicisti de L’Orage e Francesco si sono tuffati in una full immersion musicale, intervallata da pause sigaretta, bicchieri di vino rosso, sorrisi, chiacchiere, due tegole e tanto altro. In un clima sereno, piacevole e rilassato le prove per lo spettacolo del 2 febbraio 2012 al Palais di Saint-Vincent per la Saison Culturelle sono volate.
In una sala prove piena di strumenti, cavi, microfoni e tanta energia, pentagrammi noti e nuovi si sono alternati tra le voci e gli strumenti di Francesco De Gregori, Alberto Visconti, Vincent Boniface, Remy Boniface, Florian Bua, Memo Crestani, Ricky Murray e Stefano Trieste. Hanno provato i brani dei primi album di De Gregori, quelli che non ci si stanca di ascoltare mai perché vecchi sì ma sempre aggiornati, poi i brani del nuovissimo “Sulla Strada”, l’ultimo lavoro del cantautore romano, e poi ancora i brani meno frequentati, gioielli nascosti, il tutto inframmezzato dai brani originali de L’Orage, contenuti nei due album “Come una Festa” e “La Bella Estate”.
Alberto Visconti, chitarra in mano, accompagna le canzoni di Francesco, i due si scambiano sguardi, il brano scorre veloce, poi l’ultimo tocco di bacchetta sulla batteria, l’ultimo accordo, l’ultima nota, una sospensione, lo stop del pezzo e un solo commento “buono”. Tutti sono soddisfatti con un entusiasmo trattenuto che si legge negli sguardi, nei sorrisi, in quel inclinare la testa verso il basso quasi a dire “E’ tutto vero, ci siamo”. E’ la prima prova che fanno tutti insieme dopo che L’Orage ha inciso gli arrangiamenti da sottoporre a De Gregori, che con piacere ha prestato il proprio repertorio ai valdostani vincitori assoluti di Musicultura 2012 affinché lo rimodellassero.
Ci sono corde che vibrano all’unisono in sala prove e non sono quelle degli strumenti, sono quelle del cuore, di una sinergia profonda che si è creata. De Gregori arrivato giovedì sera da Roma, accompagnato da due amici del suo staff, ha passato la serata con gli Orage e familiari in un clima di amicizia reso tale dalla sensibilità di Francesco, dal piacere della condivisione e dello stare insieme. Venerdì sera si sono poi salutati, dopo un’intensa giornata. L’ultimo bicchiere di vino, l’ultima sigaretta nel freddo pungente di Sarre, una stretta di mano, un abbraccio e poi “ci vediamo sul palco il 2 febbraio”. Tutto così semplicemente, come si fa tra professionisti.