“Pic du vol”, l’idromele a chilometri zero

L’ultima creatura della Saint Roch che si è presentata al largo pubblico, per la prima volta, al padiglione eno gastronomico durante la Fiera di Sant’Orso.
Società

Acqua e miele millefiori. Sono i due ingredienti di “Pic du vol” l’ultima creatura della Saint Roch che si è presentata al largo pubblico, per la prima volta, al padiglione eno gastronomico durante la Fiera di Sant’Orso.

“Proponiamo due versioni – dice Manuel Giovinazzo, addetto alla produzione – una ferma e una frizzante, lavorata con il metodo classico dello spumante. Sono da poco sul mercato ma stanno piacendo moltissimo”.

Le realizzazioni più riuscite per il Pic du vol sono lo Spritz e il sorbetto per la versione frizzante, mentre la versine ferma si abbina molto bene con i formaggi freschi e il sigaro domenicano.

L’idromele, dal greco antico acqua (hýdor) e miele (méli), è il fermentato del dolce delle api. Prima della birra e del vino, l’uomo conobbe e bevve questa bevanda che ebbe una grande importanza nell’antichità.
Bastava sottrarre del miele dagli alveari selvatici e aggiungere acqua. La fermentazione dei lieviti naturalmente presenti nel miele faceva il resto. Bevanda preferita da Odino e sacra ai Celti, da sempre denominata “bevanda degli dei”, l’idromele era conosciuto dall’Egitto alla Scandinavia norrena, passando per i popoli indoeuropei dell’Asia e dell’Europa.
 

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