Per la Chiesa cattolica e le Chiese protestanti, la solennità dell’Ascensione si colloca di norma 40 giorni dopo la Pasqua. A seconda della data della Pasqua, la solennità dell’Ascensione può cadere tra il 30 aprile e il 3 giugno. Tra i Paesi in cui tale giorno è considerato festività nazionale ci sono: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Indonesia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera. Una considerazione che ha naturalmente una serie di risvolti turistici. Senza dubbio la prima (ovvia) considerazione che dobbiamo fare è che si tratta di un giorno di bassa richiesta per l’Italia mentre ci troviamo in piena alta stagione per altri Paesi tra cui appunto le vicine Francia e Svizzera. Bastava dare un’occhiata al traffico intenso registrato nei giorni scorsi nelle ore del tardo pomeriggio al Traforo del Monte bianco, dove i tempi di attesa hanno superato i 180 minuti, per capire quanto sia importante conoscere abitudini e tradizioni dei mercati che ci interessano e coglierne le opportunità che ne derivano.
Il dibattito se sono da preferirsi clientele italiane o straniere è da sempre molto attivo e si porta dietro una serie di considerazioni pro e contro le due ipotesi. Partiamo dal mercato italiano: una clientela pretenziosa, piuttosto imprevedibile e fortemente legata a fenomeni non controllabili come il meteo, ultimamente contraddistinta anche da una scarsa capacità di spesa. Per contro si tratta pur sempre del primo mercato della Valle d’Aosta, una clientela, soprattutto quella di prossimità, affezionata alle nostre montagne e facilmente raggiungibile con bassi costi di promozione. Affacciarsi sui mercati esteri al contrario può dimostrarsi maggiormente complesso, anche se alla lunga più redditizio, poiché solitamente si tratta di clientela con una buona capacità di spesa, che programma a lungo termine le proprie vacanze e che non è soggetta a imprevedibilità nella conferma della prenotazione, salvo oggettive situazioni di difficoltà.
Per contro presentarsi ad un mercato nuovo con possibilità di successo implica avere una forte conoscenza dei fattori socio culturali e demografici di un Paese, disporre di strumenti di comunicazione efficaci ed aver pensato ad offerte esclusivamente dedicate ad un determinato mercato (es. Speciale Scandinavia!). Parlare bene le lingue ed avere un buon budget di spesa per la promozione completano la lista delle indispensabili premesse per muoversi con efficacia all’estero.
In definitiva le possibilità sono sempre entrambe valide ma occorre fare una riflessione importante su quali mercati possono essere interessanti per la propria azienda partendo da quelli che sono i bacini geografici già battuti dal management della destinazione. In caso così non fosse, essere in grado di ottenere visibilità da soli su un mercato nuovo diviene cosa onerosa e soprattutto un obiettivo a medio e lungo termine al quale si deve ambire con la consapevolezza che la strada sarà difficile e i risultati non certi.