TGR, il MoVimento 5 Stelle non affonda il colpo

Ieri sera all'Hostellerie du Cheval Blanc il MoVimento 5 Stelle valdostano ha parlato del Tg Regionale e dello stato dell'informazione in Valle.
Politica

Alla fine la bomba non è esplosa, o almeno non come ci si sarebbe aspettati. La battaglia promessa dal MoVimento 5 Stelle valdostano contro il Tg regionale RAI durante la serata ‘Chi uccide il Tg3-VdA – E chi ha distrutto l’informazione politica RAI in Valle d’Aosta’ non è sembrata molto incisiva, di certo non quanto altre iniziative a cui i pentastellati ci hanno abituato.

Anzitutto il colpo, non certo facile da digerire, dell’assenza last minute del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico, significativamente valore aggiunto di un dibattito che aveva tutte le carte in regola per decollare.

Stefano Ferrero, consigliere regionale del M5S, prova da subito a metterci una pezza: “L’Onorevole Fico ha ritenuto di non partecipare per non prestare il fianco ad ulteriori critiche”, anche se le parole spese da Fico stesso sulla sua pagina Facebook riguardo l’evento di ieri suonano nettamente diverse e piuttosto difficili da equivocare. In nome della trasparenza Fico ha infatti scritto sul noto social network: “Non posso immaginare che un incontro pubblico organizzato dallo stesso Movimento, come quello previsto oggi ad Aosta, voluto per parlare di libertà di informazione, sia fatto a porte chiuse, con l’assurdo divieto di ingresso per macchine fotografiche e telecamere, comprese quelle del servizio pubblico radiotelevisivo”.
Assorbito il colpo si parla di tempi d’antenna, i livelli di permanenza in tv dei partiti, nei quali è il binomio Pd-Pdl a farla ampiamente da padrone a scapito del MoVimento 5 Stelle.

Per quel che concerne il livello regionale invece, i grillini forniscono un ‘Elenco della vergogna’: una lista di apparizioni al TGR, in piena campagna elettorale, di politici nostrani. Una lista in 64 punti che vuole dimostrare la presenza pervasiva dei politici, soprattutto quelli di maggioranza, sugli schermi valdostani e anticipata da un video riassuntivo di 15 minuti, composto da ‘ritagli’ tratti dal telegiornale locale RAI.
Anche qui però è forse la completezza mancare, generalmente punta di diamante dei dossier pentastellati, dal momento che mancando cifre sulla presenza televisiva del M5S stesso al TGR manca completamente anche il termine di raffronto.

Lo esplicita lo stesso Stefano Sergi, caposervizio dalla redazione locale de La Stampa, e invitato all’incontro in qualità di oratore, che taglia corto: “L’informazione politica è complessa e la sovraesposizione di chi governa, soprattutto sotto elezioni, c’è sempre stata. Non si può offuscare la notizia dell’apertura di una scuola perché c’è il Presidente della Regione. I servizi del tg elencati così non mi dicono quasi nulla, non trovo la notizia”.

Anche l’arma segreta del MoVimento 5 Stelle, quella che forse ha fatto scaturire il divieto di fotografare e riprendere che ha fatto infuriare Fico, è sembrata un po’ spuntata: una mail privata di un giornalista regionale RAI che si fa spiegare da un esponente politico cosa sistemare il giorno successivo in un servizio, emblema quindi del rapporto diretto tra RAI governo regionale. Bomba parzialmente disinnescata dalla censura applicata ai nomi, sia del giornalista che del politico, ma soprattutto dal rifiuto di mostrare esplicitamente il contenuto della mail stessa.

Una serata di grande potenzialità che ha visto anche una grande risposta in termini di pubblico, composto non soltanto da operatori dell’informazione, ma che forse non è riuscita appieno.
Un dibattito che alla fine non si è concretizzato e che, oltre il discorso storico della lottizzazione politica della RAI, non ha lasciato intravedere molto. Ma soprattutto ha lasciato inevasa la domanda che il M5S si poneva sulla locandina stessa: alla fine, chi uccide il TG3-VdA?

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