“Da quando a ora in scena” è un libro autobiografico, è uno spettacolo, è l’insieme di diversi capitoli della vita di Giorgio Faletti, oggi scrittore, prima cantante e prima ancora comico televisivo. Nello spettacolo che stasera alle ore 21 va in scena al Teatro Splendor di Aosta Faletti si mette a nudo, con ironia, umorismo e tenerezza. Sono gli avverbi di tempo nel titolo dello spettacolo a declinarlo: in Quando Faletti interpreta alcuni suoi brani già portati al successo da altri artisti, in Ora propone dodici canzoni del tutto inedite. Lo spettacolo così presenta un connubio formidabile di musica e testo.
“Ho scritto un libro come si scrive una canzone – dice Faletti – O forse ho scritto delle canzoni come si scrive un libro, affidandomi all’emozione e alla memoria. Il risultato, qualunque sia la prospettiva, è che all’interno ci sono parole e musica che costituiscono una parte della mia vita, un discorso iniziato tanti anni fa e mi auguro non ancora concluso. Ci sono i suoni della mia infanzia, l’energia ignorante della mia adolescenza, le riflessioni armoniche della maturità. Ci sono le storie che ho sentito raccontare e quelle che mi sono inventato, credendo nello stesso modo alle une e alle altre. C’è il mio passato, l’unico posto dove mi è concesso andare a scavare per cercare di capire quale e quanto sarà il futuro. E una delle prime cose di cui mi sono reso conto è che l’idea di non salire mai più su un palcoscenico a rappresentare qualcosa mi toglieva l’allegria. Così quel libro e quel- le canzoni sono diventati uno spettacolo, una piacevole avventura da dividere con gli amici musicisti e condividere con il pubblico, che mi piace considerare amico nello stesso modo. portandomi dentro una piccola convinzione personale: se in questo tempo e in questo paese è difficile vivere di musica, è tuttavia impossibile viverne senza.”
Lo spettacolo ha la regia di Massimo Cotto. I musicisti che accompagnano Faletti in questa rivista del passato sono Lucio Fabbri al Pianoforte chitarra e violino, Massimo Germini alla chitarra, Roberto Gualdi alla batteria, Marco Mangelli al Basso, con il quartetto d’archi dell’Orchestra Sinfonica di Asti.