Le mie cinque settimane di tirocinio nella redazione di Aostasera
10500 minuti, 175 ore, 7 ore al giorno dal lunedì al venerdì per 5 settimane: questa è stata la durata del mio periodo di tirocinio presso il quotidiano che state leggendo in questo esatto momento. Nonostante non vada neanche troppo male in matematica, ho valutato male la durata di questo lasso di tempo. Guardando i numeri subito può sembrare che sia un periodo molto più che duraturo, e invece, provandolo sulla mia pelle, è passato in un batter d’occhio.
Devo ammettere che una delle ragioni per cui ho fatto questa considerazione errata è perché non avevo la minima idea di come funzionasse una redazione, soprattutto per un quotidiano on-line: mi aspettavo che sarebbe stata un’esperienza piuttosto tranquilla – quasi noiosa – in un ufficio serissimo in cui regna un silenzio tombale. Invece, mi son ritrovato sin da subito in un’atmosfera estremamente energetica, divertente e anche un po’ caotica (ma in senso buono). Un’altra cosa che mi immaginavo è che sarei stato tutto il tempo a fare sempre la stessa mansione ripetitiva, come spesso succede ai tirocinanti in situazioni simili, ma fortunatamente ho potuto provare in prima persona tanti dei compiti che spettano ai giornalisti: andare a conferenze stampa, fare interviste (sia scritte che video), informarsi sul campo, ma – soprattutto – mangiare gratis ai rinfreschi dopo le suddette conferenze.
Un altro degli aspetti fondamentali, forse il più importante, che ha reso così interessante questo stage è stato l’ambiente che mi ha accolto. Nei film, a volte, capita di vedere redazioni giornalistiche di ogni tipo, ma la cosa che le accomuna tutte è che sia i capi che i colleghi sono quasi sempre acidi e competitivi, e non avendo mai avuto a che fare con il mondo lavorativo – soprattutto in questo campo – mi aspettavo un mondo molto simile a quello rappresentato nei media più popolari. Al contrario di quanto mi aspettassi, il team di Aostasera è molto più accogliente di quanto potessi mai immaginare; non solo sono stati tutti più che diligenti nell’aiutarmi in questa esperienza formativa, ma hanno anche saputo mostrarsi simpatici e alla mano. Ovviamente all’inizio, non conoscendo nessuno di loro, potevano mettere un po’ di pressione (soprattutto per via di qualcuno dello scorpione, con ascendete in scorpione), ma è bastato qualche giorno di assestamento per potermi sentire a mio agio. E poi, mi hanno invitato a provare in anteprima l’escape room di giocAosta: dopo aver ricevuto un privilegio del genere, come potrei non trovarli simpatici?
In conclusione, se dovessi tirare un bilancio di questo tirocinio, direi che faccio fatica a trovare dei lati negativi: tutto ciò che ho fatto è stato sempre stimolante e interessante. Persino le faccende che magari possono sembrare più noiose, in fondo, hanno un loro perché in una redazione come questa. Ma non pensate che finisca qui! Per vostra (s)fortuna, infatti, sono stato invitato a continuare a lavorare come collaboratore, ergo ogni tanto potreste vedere spuntare ancora il mio nome tra qualche pezzo qua e là.
Detto questo, per ora vi saluto: statemi bene, lettori! 🙂
P.S.: ai miei genitori, smettetela di spammare i miei articoli sui vari gruppi famiglia!