Sabato 6 dicembre, il Giacosa di Aosta diventa crocevia di suoni e culture. Alle 20.45, il teatro ospita “Ghibli – Suoni ed echi dal Mediterraneo”, una lezione-concerto in cui la musica si fa racconto interculturale. Protagonisti sono Nabil Bey, voce dei Radiodervish, cantautore ed etnomusicologo, e Fabrizio Piepoli, cantante e polistrumentista, docente di musiche tradizionali al Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce.
“Ghibli” è pensato come un dialogo a più livelli. Le sonorità pugliesi incontrano quelle arabo-mediorientali, gli strumenti acustici convivono con l’elettronica, la voce diventa filo che unisce tradizione e ricerca. La lezione-concerto invita a guardare oltre i confini, geografici e simbolici.
Dopo “Ghibli”, la serata cambia ritmo con il live dei B.O.O.M. – Balkan Orkestar of Madness. L’ensemble propone un set costruito come un’esperienza collettiva, sospesa tra concerto e festa. In scaletta convivono soul mediterraneo, funk gitano, reggae balcanico e sonorità danubiane. Sul palco salgono Federico Gregori (chitarre), Enrico Bandito (voce, percussioni), Carlo Alberto Lupo (tastiere, violino), Matteo Cosentino (batteria), Andrea Minieri (basso elettrico), Philippe Brunier (tromba) e Umberto Debernardi (sax, clarinetto).
L’appuntamento del 6 dicembre si inserisce nel calendario di “Longitudes”, rassegna culturale organizzata da abnormal aps.


