Il 3 febbraio alle 18, presso la libreria Briviodue di Aosta si terrà la presentazione di “Aborto senza frontiere” (Rosenberg&Sellier, 2022). Alessandro Ajres dialogherà con Federica Zoja, giornalista della testata Tgr Rai Valle d’Aosta. Il libro racconta le proteste contro il divieto d’aborto in Polonia. L’autore non le considera una vicenda essenzialmente polacca e dimostra che lo #StrajkKobiet faccia parte di una rinascita globale del movimenti per i diritti attingendo alle sue pratiche organizzative e comunicative, arricchendo simboli e nuovi immaginari. In un mondo globale l’organizzazione delle piazze sperimenta i social media più recenti per aggirare la repressione o sfuggire alle censure.
Questo è avvenuto per rivolte con una forte presenza femminile: le vicine Bielorussia e Ucraina fino ai movimenti più lontani delle “Primavere arabe” e delle caceroladas argentine, da Hong Kong a Gezi Park; #OccupyWallStreet, “Indignados”, piazza Syntagma o gli hijab bruciati in Iran. Viene a crearsi, così, un cortocircuito tra l’occupazione indispensabile a una vera azione politica nelle piazze e i contenuti da condividere sui social. Da qui l’incessante creatività che “saccheggia” i linguaggi dell’arte visiva. “Le arti che non realizzano alcuna opera hanno grande affinità con la politica”, sosteneva Hanna Arendt. La prefazione del volume è a cura di Helena Janeczek (premio Strega 2018).
Alessandro Ajres (1974) si è laureato all’Università di Torino con una tesi su Gustaw Herling-Grudziński, specializzandosi nello studio della lingua e letteratura polacca. Nel 2004 ha conseguito il dottorato di ricerca in Slavistica con un lavoro sull’Avanguardia di Cracovia, da cui scaturirà poi il volume Avanguardie in movimento. Polonia 1917-1923 (Libria 2013). Attualmente è professore a contratto di Lingua Polacca all’Università di Torino. Ha pubblicato altri volumi sulla figura di Giovanni Scovazzi (Giovanni Battista Scovazzi, mazziniano e towianista, Accademia University Press 2017) e su Gustaw Herling-Grudziński (L’autobiografia italiana nei racconti di Gustaw Herling-Grudziński). A Torino dirige il circolo culturale Polski Kot, vera e propria vetrina culturale delle realtà artistiche slave, da cui è scaturito il festival Slavika e da cui somministra dosi massicce di slavismo all’intera città.
Per info e prenotazioni (non obbligatorie ma gradite): 0165 235946, 346 6286717.