“Com’è cambiato il modo di fare informazione”, ad Aosta un incontro con la giornalista Lucia Goracci

Lucia Goracci, inviata del Tg3, da vent’anni documenta le principali guerre del Medio Oriente. L'appuntamento, inserito nella sezione Littérature della Saison Culturelle, è per mercoledì 10 dicembre, alle 18, al Teatro Splendor di Aosta.
La giornalista Rai Lucia Goracci Foto Twitter

Mercoledì 10 dicembre alle 18 al Teatro Splendor di Aosta è in programma l’appuntamento Com’è cambiato il modo di fare informazione – inserito nel cartellone della sezione Littérature della Saison Culturelle 2025/26 – che vedrà la testimonianza della giornalista Lucia Goracci. Ad intervistarla sarà Silvia Savoye, direttrice del quotidiano online AostaSera.it.

Già corrispondente e responsabile della sede Rai di Istanbul, Lucia Goracci oggi è inviata del Tg3. Da vent’anni documenta con rigore e passione le principali guerre del Medio Oriente.

Goracci era in Iran durante l’Onda Verde del 2009, e più di recente ha coperto i fronti di conflitto contro l’Isis. Tra i pochi giornalisti internazionali a testimoniare, da dentro l’assedio, la resistenza al califfato della cittadina curda siriana di Kobane (2014-2015), ha seguito poi la liberazione di Raqqa e di Baghouz.

Ha coperto anche l’offensiva per liberare Mosul (2016-2017) e, per la Rai, il golpe sventato in Turchia, dove realizza una delle poche interviste internazionali ed esclusiva italiana con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan (2016).

Nell’agosto 2020 è al porto di Beirut dopo l’esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio e copre anche le proteste che seguono all’evento. Nell’agosto 2021 racconta la fine della missione Nato in Afghanistan e l’attentato terroristico all’aeroporto di Kabul. Quindi, nei mesi successivi, realizza una serie di reportage esclusivi sull’emirato islamico afghano, percorrendo da nord a sud l’intero paese.

Dopo aver coperto, da Gaza, le guerre Israele-Hamas del 2008-9 e del 2014, dal 7 ottobre 2023 è stata in Israele e nei Territori Palestinesi, oltre che in Libano in occasione dell’uccisione di Nasrallah e in Siria per documentare la caduta del regime di Assad.

L’attività di inviata di guerra le è valsa numerosi riconoscimenti, tra cui i premi Antonio Russo, Ilaria Alpi, Luigi Barzini, Maria Grazia Cutuli, Luchetta, Biagio Agnes, Mario Francese, Premiolino e Scalfari.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. La prenotazione, consigliata, è disponibile sul portale webtic.it.

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