In occasione della Giornata Mondiale della Fibromialgia del 12 maggio Asfib Vda (Associazione Sindrome Fibromialgica Valle d’Aosta) ha raccolto l’iniziativa “Illuminiamo la fibromialgia” lanciata a livello nazionale da AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica), che ha invitato ad illuminare diversi monumenti, piazze, edifici, su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni dei pazienti fibromialgici sofferenti di una patologia non riconosciuta e spesso trascurata, che la pandemia ha contribuito ad aggravare ulteriormente.
Grazie al patrocinio della Regione Valle d’Aosta, dei Comuni di Aosta, Arvier, Aymavilles, Charvensod, Pont-Saint-Martin, Verrès e al sostegno del Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta, per tutta la giornata e la sera di mercoledì 12 maggio, si illumineranno di viola il Castello di Arvier, il Castello di Aymavilles, il Municipio di Aymavilles, la rotonda del Pont Suaz di Charvensod, il Ponte Romano di Pont-Saint-Martin e la Collegiata di Saint-Gilles di Verrès, in contemporanea con molti monumenti, piazze, edifici in tutta Italia.
Nella stessa giornata l’Associazione Valdostana incontrerà l’Assessore Roberto Barmasse appena prima della seduta Consiliare per la consegna di alcuni gadget ed una lettera per fare il punto sulla situazione valdostana e sulla presa in carico dei pazienti fibromialgici. Compatibilmente alle disposizioni nazionali e regionali ed in ottemperanza delle norme emanate per contenere l’emergenza epidemiologica da COVID-19, i volontari e i componenti del direttivo saranno, infine, dalle 14 alle 19 alle Porte Pretoriane per informare e sensibilizzare sulla fibromialgia.
La sindrome fibromialgica, o fibromialgia, è una malattia che colpisce circa 2-3 milioni di italiani, con una netta prevalenza al femminile. È una “malattia invisibile” perché non ha segni riconoscibili né visibili sui corpi dei pazienti, né rilevabili tramite esami radiologici. Dunque, a causa della mancanza di segni clinici ed esami strumentali che forniscano una diagnosi univoca, essa è ancora una patologia controversa. I suoi sintomi sono complessi, numerosi e invalidanti: il dolore diffuso per tutto il corpo, la stanchezza cronica, i disturbi del sonno e i dolori somatici diminuiscono notevolmente la qualità della vita dei pazienti.
I malati si devono scontrare anche con l’ignoranza e lo scetticismo di molti, persino professionisti sanitari, che non riconoscono come “reale” questa malattia. Tutto ciò, inoltre, si accompagna a una comorbidità (=patologie accessorie) rilevante con disturbi dell’umore e d’ansia, che contribuiscono alla svalutazione e alla sofferenza dei pazienti, accusati di avere “tutto nella propria testa”. Infine, i sintomi proteiformi (=variegati) e la grande variabilità del quadro clinico tra un paziente e l’altro rendono le terapie farmacologiche generalmente poco efficaci.