C’è un momento, una volta all’anno, in cui l’archeologia incontra l’astronomia e la montagna si fa palcoscenico. Succede al Cromlech del Piccolo San Bernardo, sabato 21 giugno, quando il solstizio d’estate accende un gioco d’ombre e luce tra le pietre disposte in cerchio sull’altopiano al confine tra Italia e Francia. A raccontarne il mistero e a spiegare il fenomeno sarà presente Guido Cossard, presidente dell’Associazione Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana. L’appuntamento è alle 17.30 al Colle del Piccolo San Bernardo, per vivere insieme la magia del giorno più lungo dell’anno.
Il Cromlech – struttura preromana composta da 46 pietre disposte in cerchio di circa 72 metri di diametro – è uno dei siti archeoastronomici più significativi della regione. Al calar del sole, dopo le 19, dietro la sella di Lancebranlette, un’ombra avanza e si proietta all’interno del cerchio di pietre, disegnando forme precise e suggestive: nuvole permettendo, è un momento di grande fascino, che lega il cielo alla terra e il presente a un passato ancestrale.