Sabato 29 luglio, alle baite de Les Maisons de Judith, frazione Pra Sec in Val Ferret, è in programma un evento speciale dedicato alla presentazione dell’ultimo libro di Michelangelo Pistoletto dal titolo “La formula della Creazione“. L’opera del grande esponente dell’Arte povera rappresenta una testimonianza dei pensieri e delle idee dell’autore biellese, e offre spunti di riflessione sulle leggi che governano il processo creativo e le sue finalità nel contesto sociale, ambientale, economico.
A discutere del contenuto di questa pubblicazione, insieme a Pistoletto e al moderatore Fortunato D’Amico, ci sarà Oscar Farinetti, imprenditore e scrittore da sempre attento valorizzatore delle tematiche legate all’ambiente, alla società, del territorio. Altri ospiti interverranno e saranno chiamati a portare un loro contributo, come il sindaco di Courmayeur Roberto Rota e Marco Magnifico, presidente del Fai.
Il libro di Michelangelo Pistoletto, pubblicato da Cittadellarte Edizioni nel dicembre 2022, racconta in 31 capitoli il suo percorso umano e artistico che ha portato alla definizione della Formula della Creazione, anche conosciuta come Formula della Vita, attraverso la quale l’artista invita i lettori a riesaminare i pilastri della nostra esistenza e a assumere una nuova responsabilità verso se stessi, gli altri e la natura. Il libro è un invito ad utilizzare questa formula per diventare “coautori di una nuova società” in cui l’Arte è al centro di una trasformazione responsabile della società.
L’evento si svolge ad un anno di distanza da quando, lo scorso il 31 luglio 2022, sempre nella Val Ferret, è stata presentata al pubblico un’installazione di grande significato ideata da Pistoletto, che celebrava il concetto del Terzo Paradiso. Il progetto curato da D’Amico, stretto collaboratore dell’artista, insieme a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, nasce dall’idea di valorizzare la bellezza naturale del luogo, creando un equilibrato dialogo tra l’essenza umana, in continua trasformazione, e la maestosità della natura stessa.
La Danza dei ghiacciai
Dal 22 luglio, invece, è possibile osservare “La Danza dei ghiacciai”, tre installazioni artistiche posizionate nello sfondo delle baite settecentesche della Val Ferret. I ghiacciai, nel loro andamento lento, scoprono e coprono la terra, seguendo il loro tempo e il loro spazio, così lontano da quello che consideriamo nostro. La scoperta riporta la vita, la terra ritrova la luce e torna fertile, bosco e sottobosco tornano a profumare di cielo, bacche e funghi.
Le opere
Brenva
Stefano Cerio, visual artist, ha realizzato un’installazione artistica posizionando un muro gonfiabile sul fronte della memoria di ghiacciai in scioglimento. Il muro rappresenta lo sforzo di segnare il terreno, di lasciare una testimonianza attuale del confine perduto dei ghiacciai. La struttura mobile viene gonfiata in progressione tramite un accumulatore a pannelli solari che lentamente dà forma all’opera. L’installazione è rimasta visibile sabato 22 luglio, posta nel luogo dove un tempo si trovava la fine del ghiacciaio la Brenva.
Ouverture
Massimo Sacchetti offre invece un modo onirico e inaspettato di indossare la natura. Un cappotto formato da migliaia di aghi di pino è la metafora che permette di vestire l’autunno e di trovare riparo dal gelo. Con pani di ceramica bianchi e d’oro l’artista rappresenta invece la sacralità del cibo quotidiano.
The Mushroom Forest
Michel Vecchi fa nascere tra i larici della Val Ferret colorati funghi di sorpresa, magia e curiosità. I funghi si riposano all’ombra del bosco come gli antichi pellegrini che giungevano in Valle da monti e paesi. Alberi e funghi vivono da sempre in simbiosi, come fratelli e compagni di vita si nutrono e si prendono cura vicendevolmente. Ogni fungo ha un potere speciale, nel gambo e sotto, alla base, gira una spirale di rame e alluminio che trasmette questo potere alle persone e ai luoghi in cui viene posizionato.