Giovedì 11 dicembre alle 20.30 al Teatro Splendor di Aosta è in programma l’appuntamento – parte della Saison Culturelle Spectacle 2025/26 – con Veronica Pivetti che porta in scena L’inferiorità mentale della donna, uno spettacolo teatrale e musicale che rilegge con intelligenza, humour e tagliente lucidità alcuni dei testi più discriminatori della storia del pensiero occidentale.
Il punto di partenza è il trattato del 1900 di Paul Julius Moebius, L’inferiorità mentale della donna, definito un evergreen del pensiero reazionario, che sostiene che le donne siano dotate di crani più piccoli, di un peso del cervello insufficiente e di una totale mancanza di giudizi propri, fino ad affermare che “dopo poche gravidanze decadono e rimbambiscono”.
A queste posizioni fanno eco quelle del medico e criminologo Cesare Lombroso, convinto che le donne mentano e spesso uccidano, come testimonierebbero i proverbi di tutte le regioni, e quelle di Sylvain Maréchal, autore del Progetto di legge per vietare alle donne di leggere, secondo cui l’istruzione femminile sarebbe “superflua e nociva al loro naturale ammaestramento”, perché “la ragione vuole che le donne contino le uova nel cortile e non le stelle nel firmamento”.
Su questo materiale Pivetti costruisce un percorso teatrale che intreccia ironia, satira e racconto personale. Con la sua intelligenza scenica, si sottopone persino a deliranti misurazioni dell’indice cefalico, mettendo in luce l’inconsistenza pseudo-scientifica delle teorie misogine che hanno attraversato la storia. L’attrice condivide con il pubblico anche alcuni episodi della propria vita per rendere lo spettacolo più umano e diretto.
A sostenerla in scena è Cristian Ruiz, che accompagna l’intera narrazione con canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile, arricchendo il racconto con momenti musicali che dialogano continuamente con le parole.
Il risultato è un affondo teatrale nella cultura maschilista, restituita nella sua forma più nuda e rivelatrice. Come una moderna Mary Shelley, Veronica Pivetti porta in scena, attraverso le distorsioni della scienza, della medicina e del pensiero dell’epoca, l’unico, vero “Frankenstein” della modernità così come è stato costruito da secoli di stereotipi: la donna, oggetto di teorie distorte e pregiudizi che ancora risuonano nel presente.
Lo spettacolo è incluso negli abbonamenti TuttoTeatro e Sipario. I prezzi del biglietto sono: Platea intero 25 euro, ridotto 20 e Galleria intero 18 euro, ridotto 13.

