Al via l’efficientamento energetico del centro “Benvenuto gipeto” del Parco del Gran Paradiso

I lavori avranno un costo di circa 441.601 euro e comprenderanno rinnovamento dell’isolamento termico, sostituzione di serramenti, installazione di pannelli fotovoltaici e dotazione di corpi illuminanti LED.
Ambiente

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso si incammina nella direzione della transizione energetica sostenibile grazie al progetto di efficientamento del centro visitatori “Benvenuto gipeto” di Rhêmes-Notre-Dame. Gli interventi fanno capo al bando “Parchi per il clima” del Ministero della Transizione ecologica, che ha elargito all’iniziativa 493.350 euro, cofinanziati con fondi comunali per 42.900 euro.

“L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile la dispersione energetica e i costi di uno stabile che per sua natura strutturale non può essere dotato di cappotti interni o esterni – racconta il sindaco Firmino Thérisod -. Con questo ultimo ritocco completiamo finalmente la struttura, recentemente dotata di una caldaia a bassa condensazione e l’anno passato oggetto del rifacimento della piazzetta di entrata”.

I lavori, che dovrebbero poter essere svolti in estate e comunque conclusi entro l’anno, avranno un costo di circa 441.601 euro ed esordiranno con un primo inquadramento delle problematiche attuali del centro visitatori “Benvenuto gipeto”.

“Procederemo al posizionamento dell’isolamento termico sul tetto e alla sostituzione degli attuali serramenti con altri più performanti – prosegue Thérisod -. Provvederemo ancora a installare nuovi corpi illuminanti LED ad alta efficienza sia interamente che esternamente dotati di un sistema automatico di rilevamento di movimento e presenza e nuovi pannelli fotovoltaici che li alimentino”.

Ma l’edificio “Benvenuto gipeto” non è il solo fulcro delle iniziative del Parco Nazionale del Gran Paradiso, che a decorrere da quest’anno dovrebbe poter essere dotato sia sul versante valdostano sia su quello piemontese di appositi pulmini elettrici che infondano un tocco più green agli spostamenti in loco.

“Nell’ambito della ‘Carta etica del turismo sostenibile’ stiamo studiando la sistemazione del sentiero che raggiunge il Vallone dell’Entrelor, il più bello del Parco oltre che sede del Rifugio delle Marmotte gestito dai volontari dell’Operazione Mato Grosso – precisa Thérisod -. Vorremmo poterlo rendere accessibile alle persone affette da disabilità motoria attraverso le ‘joelette’, con le quali questa estate abbiamo fatto alcune prove di ascesa assieme alle guide alpine che si sono rivelate una bellissima esperienza”.

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