Bandiera verde di Legambiente anche per il progetto Pasturs del Parco del Mont Avic

Il progetto vede protagonisti la Cooperativa Sociale Eliante Onlus, Coldiretti Bergamo, WWF Italia e WWF Bergamo, il Parco Orobie Bergamasche e il Parco Mont Avic. 
Progetto Pasturs
Ambiente

Alle quattro bandiere verdi assegnate da Legambiente alla Valle d’Aosta se ne aggiunge una quinta che coinvolge il territorio valdostano. Stiamo parlando del riconoscimento dato al progetto Pasturs, che vede protagonisti la Cooperativa Sociale Eliante Onlus, Coldiretti Bergamo, WWF Italia e WWF Bergamo, il Parco Orobie Bergamasche e il Parco Mont Avic.

Il progetto Pasturs favorisce buone pratiche di allevamento, in cui la coesistenza fra allevatori e grandi predatori è agevolata dall’intervento di giovani volontari selezionati e formati affinché affianchino i pastori durante il periodo di alpeggio in quota, ponendo particolare attenzione alle misure di prevenzione danni: dalla sorveglianza attiva del bestiame alle recinzioni elettrificate ad alto potenziale, dalla gestione dei cani da protezione fino alla sensibilizzazione dei turisti perché assumano comportamenti corretti nelle zone di pascolo.

Dai 16 giovani coinvolti nel 2021, si è arrivati ai 50 del 2024.

Carovana delle Alpi di Legambiente: due bandiere nere alla Valle d’Aosta

25 maggio 2024 di Christian Diémoz

 

Valle d’Aosta con quattro bandiere verdi e due nere, nel report 2024 “Carovana delle Alpi” di Legambiente, il dossier con cui ogni anno l’associazione ambientalista “fotografa la situazione ambientale e culturale dei territori montani”, assegnando un vessillo che distingue le varie esperienze. Verde per le “pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale” e nero per le azioni individuate come “lacerazioni dell’arco alpino”.

Le bandiere nere…

La prima bocciatura riguarda la Cervino Spa, per il progetto di gare di coppa del mondo di sci alpino (non disputate) “Matterhorn Cervino Speed Opening”, una “aggressione alla montagna fin sui ghiacciai – si legge nel rapporto – per ampliare i domaines skiables ai fini di competizioni agonistiche”. Per Legambiente, “da un punto di vista ideale, il fatto di unire due Paesi, Svizzera e Italia, in un’unica gara che coinvolge Zermatt e Cervinia, può anche essere un bel pensiero, un’idea vincente. Ma non lo è più se il prezzo da pagare è lo sconvolgimento dei ghiacciai, quegli stessi ghiacciai per le cui tristi future sorti ci si straccia le vesti”.

L’altra bandiera nera è andata ai comuni di Brusson e Gressoney-Saint-Jean e alla Regione Valle d’Aosta, per “il devastante progetto di strada poderale intervalliva attraverso il col Ranzola, in una zona naturale stupenda e fragile”. La proposta emersa dallo studio di fattibilità è, per l’associazione, “devastante: secondo lo studio, la pista, con tratti caratterizzati da elevata pendenza, richiede opere significative (scavi e riporti, muri di contenimento a monte e/o a valle alti anche più di 3m.) nel 41% del tracciato; l’attraversamento di zone rocciose impone scavi per un totale di 575 m; lo sviluppo ricade all’interno di aree vincolate a bosco di tutela e comporta il sacrificio di un numero impressionante di piante”.

…e quelle verdi

Promozione, con bandiera verde, al comune di Champdepraz, “per aver intrapreso a partire dal giugno 2023 come primo Comune in Valle d’Aosta il percorso per il raggiungimento, entro il 2027, dell’obiettivo ‘Rifiuti zero’, già avviato in altri 335 comuni italiani, con l’adozione di numerose iniziative virtuose”. Analogo riconoscimento al comune di Courmayeur, “per l’istituzione di un servizio gratuito di navette di collegamento con le valli Veny e Ferret e per la riduzione dell’accesso ai mezzi privati nelle valli”.

Vessillo verde anche alla cooperativa ExEat di Donnas, in ragione della “riapertura del rifugio Alpe Bonze e le scelte che ne caratterizzano la gestione (valorizzazione di materie prime e prodotti a km 0, inserimento di ragazzi con disabilità cui vengono fornite opportunità di formazione professionale) e gli obiettivi (creazione di occupazione giovanile e rispetto dell’ambiente)”.

La quarta, ed ultima, bandiera verde assegnata alla nostra regione da Legambiente è andata alla società semplice agricola “Paysage à manger” di Gressoney, in qualità di capofila del progetto “Samstag Märt”, nella valle del Lys. “Per la tutela e la coltivazione della biodiversità agricola. – è la motivazione – Per la centralità assegnata ai produttori di cibo anche nei territori alpini e per la costruzione di reti tra produttori di cibo in territori marginali”.

Alpi sempre più “green”

In termini complessivi, secondo l’associazione, le Alpi risultano sempre più “green”, attente alla sostenibilità e all’innovazione. “A testimoniarlo – scrive Legambiente – è lo sprint nel 2024 delle bandiere verdi”, che “arrivano a quota 23, registrando un +15.7% rispetto al 2023 (erano 19)”. I casi di bandiera nera sono in tutto 10, definiti emblematici, “non solo in quanto sfregi all’ambiente, ma anche segni di un’economia obsoleta, incapace di riconoscere i valori ambientali, naturalistici, economici e sociali dei beni deturpati”.

Una risposta

  1. Io l’ho incontrata in alpeggio, nella Valle di Champorcher, una ragazza del progetto Pasturs: la classica ragazza di città che non ha la più pallida idea di che cosa sia un pascolo in quota, però ama molto gli animali… soprattutto quelli che fanno danni.

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