Il BIM ha lanciato un project financing per affidare una serie di urgenti interventi di manutenzione dell’acquedotto dell’Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin che serve i comuni di Aosta, Saint-Christophe, Bionaz, Oyace, Gignod, Valpelline e Roisan. La procedura aperta fa riferimento nello specifico alla progettazione e alla costruzione della condotta tra la cabina di manovra di Ferrere e la centrale idroelettrica Chez Noyer nonché alla successiva gestione della tratta idrica.
“Più di quattro anni fa l’Unité ha affidato alla ditta Fratelli Ronc lavori e amministrazione di una fondamentale sezione acquedottistica che porta l’acqua sino a Gignod – spiega il presidente del BIM, Joel Creton -. Questa stessa concessionaria si è poi proposta di farsi carico della sostituzione della condotta ordinaria di Bionaz oramai vecchia di cinquant’anni nonché della gestione della rete per i prossimi quindici anni”.
La finanza di progetto del BIM va a inserirsi in una delicata fase di transizione che comporta il graduale trasferimento degli incarichi e delle incombenze relativi al servizio idrico dai Comuni alla Services des Eaux Valdôtaines.
“Come previsto da piano industriale di SEV approvato dall’assemblea dei sindaci, l’Unité Mont-Émilius e tre Comuni dell’Unité Grand-Paradis hanno già effettuato il passaggio – rende noto ancora Creton -. Entro il 1º di luglio annetteremo anche Mont-Rose, Valdigne Mont-Blanc e Walser”.
Le Unités des Communes valdôtaines rimanenti – ovverosia Grand-Combin, Mont-Cervin ed Évançon – oltre che il capoluogo Aosta dovranno invece attendere il prossimo anno per vedere completata la procedura.
“Un tempo la gestione del servizio idrico della Valle d’Aosta era organizzata in diversi sotto ambiti, tra cui le sette Unités con Mont-Rose e Walser assieme e Aosta a parte – chiarisce Creton -. Con la stipula del PNRR è stato invece preso l’impegno di regolarizzare tale situazione, creando così la nuova società in-house a partecipazione pubblica”.
Il percorso di allineamento agli standard normativi nazionali ed europei dovrebbe potersi concludere entro il prossimo 2025; nel frattempo però il gestore risulta già unico per cui che concerne gli impianti di depurazione.
“Si tratta di una fase di cambiamento nella quale i Comuni ci stanno supportando con campagne di comunicazione mirate che spieghino ai cittadini cambiamenti presenti e futuri – dichiara ancora Creton -. I primi che hanno aderito riceveranno la loro bolletta dalla società e non più dagli uffici comunali ma per il resto di fatto per loro non verra modificato nulla”.
Al momento la Services des Eaux Valdôtaines ha avviato una serie di ricerche di personale volte a coprire un organico complessivo stimato pari a una settantina di persone.
“All’interno dei paesi più piccoli non vi sono addetti unici agli acquedotti ma le mansioni vengono ripartite sul personale attivo – conclude Creton -. Alcuni impiegati delle Unités sono però passati alla SEV obbligandole a cercare nuovi professionisti con cui sostituirli”.