Due valdostani brevettano la prima linea di prodotti alimentari ad uso umano a base di fieno fiorito

05 Aprile 2022

E’ a Tavagnasco che è stata brevettata la prima linea di prodotti alimentari ad uso umano a base di Fieno Fiorito. Davide Cipriano Monetta e Chadée Chappoz, marito e moglie, che abitano a Donnas, sono i proprietari dellAzienda Agricola e Atelier Agri Artistico Aromaterapeutico Dadée, termine che oltre a essere l’unione dei loro nomi e dei loro figli Daël e Idée, significa “da dare” in piemontese. 

Ingegneri di formazione, a seguito di studi e analisi hanno scoperto che il fieno vanta un grande valore microbiologico. Però, essendo costituito da più specie, non tutte le parti che lo compongono sono accettate dal Ministero della Salute, a questo proposito il processo avanzato dai coniugi consiste nel selezionare  e rimuovere le componenti definite non commestibili. “Abbiamo sperimentato molto per individuare un procedimento valido e sicuro” riconosce Chadée. “Fa ancora strano l’idea di mangiare un fiore, in realtà alcuni sono mangiabili”.  Da ora, il fieno è “dadée a tutti!” esclamano i piccoli Daël e Idée.

I prodotti a base di fieno fiorito di Davide e Chadee

Un’azienda implementata da poco e le ripercussioni della crisi

“Noi ci definiamo una filiera innovativa” introduce Chadée. L’azienda coniuga il settore agricolo, aromaterapeutico, erboristico, cosmetico e fitomedicinale in modo artistico e green. Fiore all’occhiello di Dadée è la pregiata carne di fassone piemontese certificata Coalvi, venduta sottovuoto. Tutte le creazioni ruotano attorno alle loro materie prime: il latte e il fieno certificato biologico.
L’azienda è stata implementata e ampliata da Davide e Chadée da poco, ma questa aveva radici lontane. “Noi siamo la terza generazione” spiega il marito.

Oggi, tra covid e guerra, il settore agricolo si trova in grosse difficoltà. “Ci sono ripercussioni importanti proprio legate alle materie prime” che per un’azienda come la loro sono fondamentali, in primis per l’alimentazione di bovini. “I valori di mais e materie prime salgono alle stelle e i danni sono immediati; se ci sono costi folli già all’inizio non si riesce a garantire l’efficienza del prodotto alla fine. Speriamo sia solo un periodo transitorio” si augura Davide.

Le spiccate proprietà nutrizionali del fieno fiorito

Tutto è partito da analisi chimiche e microbiologiche. Erano state effettuate al fine di  accrescere l’efficienza nutrizionale dell’alimentazione dei vitelli, ma le proprietà che sono emerse “hanno gettato le basi per fare anche altro” anticipa Chadée. Per prima la formulazione di fitomedicinali, creme funzionali a base di estratti di fieno, dall’efficace attività farmacologica antinfiammatoria contro i reumatismi, e ora questa prima linea di prodotti alimentari ad uso umano. 

A livello della fitomedicina il fieno è definito “la morfina della medicina naturale”: ha proprietà analgesiche, emollienti, lenitive e favorisce il defaticamento muscolare, effetti dovuti all’alto contenuto di preziosi estratti naturali, oli e vitamine presenti nei fiori e nelle erbe che lo compongono. In particolare, il fieno del primo taglio, il cosiddetto maggengo, è “il più ricco di fiori ed erbe aromatiche curative”. 
Si presta anche all’alimentazione umana perché ha una “composizione nutrizionale pazzesca” vanta Chadée “Apporta le giuste quantità di proteine e sostanze minerali, ha un alto valore proteico e buonissima presenza di fibre”. In più, la qualità del loro fieno in termini di valore nutritivo è resa anche da altri fattori, tra cui la fase del taglio dell’erba, le condizioni di fienagione e il tempo di asciugatura.

Il fieno è costituito da più specie, prevalentemente graminacee e leguminose, la cui composizione floristica è quella dei prati da cui proviene ed è destinata solo al nutrimento del bestiame. La sfida dei coniugi è stata quella di destinare il fieno al consumo umano inventando un processo di produzione e selezione biologica per rimuovere le specie non commestibili e estrapolare le parti delle piante officinali autorizzate ai sensi dell’elenco stilato dal Ministero della Salute. Infatti, come ricorda Chadée, “ogni pianta è commestibile solo in parte, ad esempio in alcune si può mangiare solo il fiore o solo la radice. Alcuni ristoranti hanno sperimentato nelle loro ricette il fieno ma senza selezionarlo, azzardando. Se si cuoce l’arrosto nel fieno così com’è senza selezionarlo è pericoloso”. 

Idee e Dael

Un sapore “unico e inebriante”

La produzione è partita da biscotti, confetture e gallette, e si intende proseguire con tisane, riso e pasta. Tutti i prodotti sono senza glutine e senza latte. Altro prodotto è il condifieno, “il nostro fieno selezionato e polverizzato, che può essere usato come spezia, da mettere sui formaggi o sulla carne, come fosse rosmarino”. 
Chadée descrive il sapore degli alimenti a base di fieno come “unico e inebriante, di erba appena tagliata in piena fioritura. Assaggiandoli si sentono tutte le sfumature aromatiche di fiori e erbe che lo compongono. Una percezione multisensoriale di profumo e gusto”.

Si tratta di prodotti “completamente genuini e autentici”, realizzati con soli ingredienti di origine agricola. A livello nutrizionale sono indicati per tutti, in particolare a sportivi e anziani per la componente proteica o ai bambini per le fibre. 

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