È ancora un’ipotesi, ma è messa nero su bianco nel nuovo Piano Faunistico-Venatorio, approvato oggi dal Consiglio regionale con 22 voti a favore e 10 astensioni (Lega VdA, Forza Italia, Pcp, GM). Tra le novità del documento compare, infatti, la possibilità di introdurre il prelievo selettivo dello stambecco, oggi non consentito.
Secondo i dati riportati nel piano, tra il 2001 e il 2019 la popolazione di stambecchi è cresciuta del 25%, arrivando a 3.465 esemplari. Pur essendo classificato come “Least Concern” (Nda specie a rischio minimo) a livello internazionale, lo stambecco presenta ancora criticità, come si legge nel piano, legate alla scarsa variabilità genetica e alla frammentazione delle popolazioni. Un ulteriore rischio riguarda l’ibridazione con capre domestiche selvatiche.
Se il prelievo diventerà realtà, il piano prevede criteri rigorosi: la misura riguarderebbe solo sub-popolazioni con almeno 500-1.000 capi, densità primaverili pari o superiori a 3,5 stambecchi ogni 100 ettari e mai oltre il 5% della consistenza. Una formulazione che, però, non ha convinto del tutto la struttura regionale competente, che nel parere positivo della VAS ha espresso “perplessità” sull’ipotesi, ricordando che la specie resta fragile, non si trova in stato di sovrappopolamento e non genera al momento impatti negativi su altre specie. I tecnici hanno quindi invitato la Regione a “valutare con attenzione la messa in atto di un eventuale prelievo venatorio”.
Per l’assessore regionale all’agricoltura Marco Carrel, “la possibilità, sostenuta anche da Ispra“, prevede “strumenti normativi e operativi per il prelievo selettivo”, da attivare con le dovute garanzie conservative. “Sullo stambecco riteniamo di aver individuato l’iter corretto per la gestione della specie: non è risolutivo ma è un primo passo che ci auguriamo darà i risultati auspicati” ha proseguito Carrel.
Fra le voci contrarie quella di Pcp, che ha presentato un ordine del giorno, respinto, evidenziando con la capogruppo Erika Guichardaz la fragilità della specie,”simbolo della nostra regione”, “per i cambiamenti ambientali”. Sul prelievo di stambecchi è stato approvato dall’aula un ordine del giorno di Rassemblement Valdôtain che impegna il Governo a redigere, entro 12 mesi, una bozza di norma di attuazione da sottoporre alla Commissione paritetica per prevedere la possibilità di caccia di selezione. “Con questa iniziativa non chiediamo di aprire alla caccia, ma chiediamo di valutare se ci sono ancora sul nostro territorio delle aree che potrebbero dare vita a nuove famiglie di questa specie, e quindi qui inserirle, e di prelevare invece in quelle aree dove la popolazione è elevata” ha spiegato Dino Planaz.
La discussione del Piano si è concentrata anche sulla presenza del lupo, considerata in crescita e in evoluzione. Gli ultimi dati parlano di nove branchi presenti, per una sessantina di esemplari. “Il lupo ha cambiato la fauna valdostana e non solo, dobbiamo prenderne atto e porre in essere delle politiche che vadano a “compensare” questo elemento, – evidenzia Carrel – Questo Piano è la base da cui partire, consapevoli che non possiamo in poco tempo moltiplicare la fauna valdostana, ma possiamo lavorare con prospettiva per porre in essere regole chiare per far fronte alla situazione esistente. La questione relativa alla presenza del lupo è in continua evoluzione. Nel corso di questa Legislatura abbiamo assistito a molti cambiamenti: è stata approvata una legge regionale e, a livello eurounitario, si sta procedendo al declassamento della specie. Il motivo per cui il Piano non si è soffermato in maniera troppo specifica sul lupo è dovuto al fatto che stiamo lavorando a un piano ad hoc per la sua gestione.”
Nel dibattito in aula, Andrea Manfrin, capogruppo della Lega VdA ha sollevato la necessità di quantificare con precisione il numero di lupi presenti, viste le preoccupazioni per la sopravvivenza di razze autoctone come la pezzata nera e la Rosset. Parole condivise anche da Christian Ganis FI VdA, che ha evidenziato inoltre la carenza di indicazioni sul capriolo, “la cui popolazione è scesa da 6.000 a 3.500 esemplari”.
Nel documento, lungo oltre 400 pagine, trovano spazio misure per la convivenza tra uomo e fauna selvatica, azioni per la riduzione dei danni all’agricoltura e alla viabilità (recinzioni, dissuasori, indennizzi), ma anche l’invito all’uso di munizioni atossiche contro il saturnismo da piombo. Il piano si fonda su azioni differenziate per singola specie, nel rispetto delle dinamiche ecologiche e dei vincoli della rete Natura 2000.
21 risposte
Frequento la Valle d’Aosta tutta, come turista, come alpinista, come fotografo e vi assicuro che molti dei miei risparmi finiscono nella vostra bellissima Regione. Ho una casa isolata, in una magnifica località ed ogni sera mi siedo alla finestra e gioisco alla vista di volpi (anche per quanto riguarda questi animali ho letto ed ascoltato dai media l’ignobile e schifosa “raccolta a punti”: chi uccide più volpi ha diritto ad una maggiore quota di ungulati… incredibile ed assurdo) e caprioli. Ogni volta che desidero incontrare gli stambecchi (anche cervi, caprioli, camosci, volpi …), in qualsiasi valle, so dove andare e dove trovarli e vi assicuro che da diversi anni le femmine senza capretti sono in costante aumento, vedo molti maschi giovani ed adulti, molte femmine, ma sempre meno capretti, in qualsiasi stagione. Sfido chiunque affermare il contrario. Non credo ai numeri che vengono diffusi, numeri che fanno solamente comodo per poter uccidere e divertirsi. A questo proposito la nostra Terra, purtroppo, ci racconta di guerre dovunque, così consiglio a coloro che amano uccidere di arruolarsi con qualsiasi divisa e raggiungere quei luoghi, ma purtroppo trattasi di vigliacchi e codardi che sanno solamente appostarsi pochi chilometri o perfino metri dai confini del PNGP ed ammazzare camosci, cervi e caprioli. Chissà, magari un giorno arriveranno sul nostro Pianeta degli alieni e faranno una caccia di selezione, anzi un prelievo selettivo, certamente dopo accuratissimi studi. Chi la fa l’aspetti.
Grande Massimo! Grazie!
Concordo pienamente con Marco.
Vergogna!!!
Sparatevi tra voi, cacciatori!
…fino a meno di 30 anni fa il turista era visto come una rottura di mXXXX! non si può pretendere!.. I turisti vengono, è vero, ma poi ci tornano??? Boh???
E visto che qui si sparerà all’impazzata, mi chiedo se si farà più attenzione a cosa (chi?!!) si spara..
Invece di progettare impianti di risalita inutili e caccia, la vera domanda cui i politici devono dare risposta seria: quale visione della VdA nei prossimi 10 anni?? Come fare della VdA una eccellenza in Europa?
Il turismo del futuro (a breve) sarà basato sul far interagire i turisti con la natura! Tour con avvistamenti di animali selvatici, scoperta della cultura locale, turismo eno gastronomico, etc. turismo lento!
Nei paesi più avanzati le città metropolitane eliminano il cemento non necessario a favore del verde, si limitano le potature e sfalciature per favorire la biodiversità. La VdA ha già tutto questo…valorizzatelo, non distruggetelo!
pieno sostegno ai commenti precedenti e ennesima delusione dalla nostra maggioranza politica che autorizza questi assassini a sparare a qualsiasi cosa. Effettivamente l’unica paura in certi periodi è di trovare cacciatori che sparano a tutto ciò che si muove, ho trovato invece diversi lupi che sono sempre scappati a tutta velocità. Troppo comodo sparare da 500 o più metri, bravissimi e coraggiosi, perchè non vanno a sparare in Ucraina ??? Non più tanto bravi e coraggiosi vero?
Dicono che gli stambecchi sono troppi, troppi per chi? Vado in montagna quasi tutti i giorni e vedo qualche bellissimo stambecco ma non sono le migliaia che dicono. Chi fà i censimenti? I cacciatori stessi, un pò troppo comodo, vi pare. Perchè non fanno delle belle foto invece che sparare? Forse perchè dovrebbero avvicinarsi troppo agli animali che potrebbero scappare, più facile con il fucile e cannocchiale da 3000,00/4000,00 euro.
Veri codardi e vigliacchi.
… se i lupi vengono banditi e adesso si possono anche uccidere… la catena alimentare (che non è solo la spesa alla Cidac… ) salta… E’ ovvio che crescono i “predati”… ma del resto ormai basta che si possa sparare a questo mondo! Ottimo! Mi pare che in Valle d’Aosta ci sia già un tantinello altro da fare e da sistemare che pensare ai poveri stambecchi!
È ufficialmente la caccia all’ultimo voto. Altro che parere positivo di Ispra…
Un punto in più per ricordare cosa NON votare
Giusto
Lo stambecco potevano evitarselo…
si vede che tra gli elettori o i politici stessi ci sono molti cacciatori….ad ogni modo quando vado in montagna non ho paura di trovare dei lupi ma questi rambo del fucile….poi mi sono sempre chiesto che gusto ci trovano a sparare ad un animale a quelle distanze. Ma compratevi un videogioco
Se proprio volete sparare agli uccelli, sparate al vostro. Ci si era già espressi sul tema.
Sono d’accordo con i commenti precedenti. Una valle veramente.. Di lacrime.. Sti politici che cercano voti sulla vita di animali innocui è proprio sconcertante.. E ancor peggio chi li sta dietro…
Capisco che in una regione dove oltre ai bar c’è poco da fare però Cacciatori ci sono tante altre passioni gradevoli e positive.. Svegliatevi
Il prelievo selettivo dovrebbe riguardare perlomeno gli ibridi.
Sia stambecchi che lupi.
Se ne vedono fin troppi.
Anche in Piemonte gli incroci sono diffusi.
Perché non facciamo lo stesso ragionamento sui cacciatori? Per me sono troppi, bisognerebbe dimezzare le licenze. Oltre 1000 cacciatori significa un numero di fucili da caccia attivi che probabilmente supera l’intero corpo di polizia locale. Queste persone hanno accesso regolare a munizioni, fucili a lunga gittata e fucili a pallettoni. A differenza del lupo, che evita l’uomo, il cacciatore si muove nei pressi di sentieri escursionistici, villaggi e alpeggi. Gli incidenti di caccia, anche mortali, non sono rari in Italia: colpi accidentali, errori di mira, spari in prossimità di centri abitati sono eventi documentati ogni anno. E ora lo stambecco! Ma vergognatevi solo a ipotizzarlo
Bravo Giancarlo!
Ma oltre ai cacciatori applicherei lo stesso provvedimento nei confronti di quei politici che fanno l’occhiolino ai cacciatori.
Una masnada di miserabili!
“prelievo selettivo”, “gestione”, hanno persono vergogna di usare la parola giusta: “uccisione”, forse perché è impopolare…
Vista la facilità di approcciare la preda li cacceranno con il martello da carpentiere. Notizia degna del nuovo medioevo in cui sta ritornando la società attuale
Pura campagna elettorale, vergogna!
Visto che anche localmente ci si affretta a seguire il discutibile orientamento del governo nazionale nell’assecondare le lobby di cacciatori e produttori di armi, possiamo tranquillamente affermare di essere entrati in un periodo di regressione, inaridimento e mancanza di umanità sotto tutti i punti di vista. Cacciatevelo pure l’animale simbolo della vostra regione, speriamo che i turisti più attenti alla sostenibilità e alla difesa della biodiversità comincino a rendere più aridi anche i vostri portafogli. In una regione in cui non si riesce neanche a garantire l’assenza di glifosato sulle colture figuriamoci cosa ne sarà del monitoraggio circa l’utilizzo di proiettili atossici. Vengono i brividi all sola idea di un piano ad hoc per la gestione del lupo, chissà quanta preparazione sarà richiesta agli amici “addetti” al controllo della fauna selvatica , saranno forse formati a uccidere le coppie alfa in modo che il lupo risulti ancora più spaventoso? Sarebbe bello non dover pensar male, converrebbe sperare in bene..dunque speriamo che il vostro turno politico, o il nostro turno come specie umana di permanenza sul pianeta termini presto.