Nuovi impianti rifiuti per l’organico e i fanghi, caccia ai fondi del Pnrr

13 Febbraio 2022

Per realizzare gli impianti previsti dal Piano rifiuti 2006 – 2020 la Regione tenta la strada dei fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza. Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato le proposte, da sottoporre al Ministero della transizione ecologica, per due impianti, uno di trattamento dei rifiuti organici con sezioni anaerobica ed aerobica e l’altro di trattamento e recupero dei fanghi da acque reflue.

L’impianto per il trattamento dell’organico sarà ubicato nel centro regionale di Brissogne. Tutto l’organico raccolto in Valle d’Aosta viene inviato oggi fino a Bergamo percorrendo circa 222 km aggiuntivi per ogni tratta. “Le ripercussioni ambientali ed economiche di questo tipo di gestione sono notevoli e non più accettabili” si legge nella delibera approvata. Proprio i costi di trasporto fanno risultare le tariffe di trattamento del rifiuto organico  “ampiamente fuori mercato” attestandosi sui 100€/t.

Problema comune ai fanghi da acque reflue, portati al di fuori della regione causa mancanza di impianti locali percorrendo oltre 200 Km.

Il nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022 – 2027, che dopo l’esame in III Commissione è tornato in mano ai tecnici, prevede il miglioramento delle performance di raccolta dell’organico ma anche la sua estensione ai comuni, che ancora oggi non la fanno.

“Altro elemento a sostegno del progetto è intrinseco nel processo stesso di compostaggio, ovvero la necessità di utilizzare del materiale strutturante.  – si legge nella scheda del progetto – A questo scopo saranno impiegati gli sfalci verdi raccolti sul territorio regionale che attualmente sono gestiti in maniera analoga al rifiuto organico e quindi trasportati fuori regione”.

L’impianto,  utilizzerà la tecnologia di digestione semi-dry, termofila ed in continuo, “al fine di garantire la degradazione biologica della sostanza organica in condizione di anaerobiosi. Il biogas prodotto dalla digestione anaerobica sarà gestito tramite una linea dedicata che verrà integrata all’interno del sistema impiantistico già esistente a servizio della discarica di Brissogne”.
Il costo stimato per l’opera è di 16 milioni di euro circa. L’impianto avrà una capacità di trattamento annua pari a 10.000 tonnellate di frazione organica del rifiuto solido urbano e altrettante tonnellate di sfalci. Secondo il cronoprogramma allegato alla richiesta di finanziamento l’entrata in funzione è prevista per il 2025.

Per l’impianto di trattamento dei fanghi provenienti dai depuratori delle acque reflue urbane dell’intera regione, la regione punta invece alla tecnologia HTC, che “consiste in un processo in ambiente acquoso nel quale la componente carboniosa dei fanghi di depurazione viene separata dalla miscela di alimento ed estratta per essere avviata ai successivi trattamenti”. L’opera, che verrà realizzata in adiacenza al costruendo depuratore di Donnas, richiede un investimento di circa 16 milioni di euro e avrà una capacità annua di circa 10.000 tonnellate.

Secondo gli ultimi dati forniti in Consiglio Valle dal presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all’ambiente, la produzione pro-capite di rifiuti urbani, anziché diminuire, è aumentata di circa 40 kilogrammi per abitante all’anno; mentre la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto il 65% (tre Unités sono rimaste al di sotto all’obiettivo minimo per la raccolta differenziata del 65%, mentre le rimanenti sono vicine al 70%). La percentuale di recupero di materia è del 58%, che non coincide con la percentuale effettivamente recuperata dai consorzi, a causa delle contaminazioni presenti nel rifiuto; la percentuale di recupero e riciclo dell’organico ha raggiunto il 46% della frazione organica ed il 90% del verde biodegradabile.

Exit mobile version