Il grado di pericolo valanghe in Valle d’Aosta per il weekend è classificato come 3 – marcato, secondo il bollettino Aineva, richiedendo particolare attenzione e preparazione da parte degli escursionisti e appassionati di sport invernali.
Zone a rischio e condizioni di pericolo
Le aree interessate comprendono numerose vallate della regione, tra cui Cervinia e Alta Valpelline, Saint-Pierre e Saint-Nicolas, Val di Rhêmes, Valgrisenche, Val Veny, La Salle e Morgex, Val Ferret, Val di La Thuile, e il Gran San Bernardo con Ollomont. Il rischio si concentra soprattutto sopra i 2.000 metri di quota, dove la neve ventata costituisce la principale fonte di pericolo.
Gli esperti sottolineano che le escursioni nelle zone indicate richiedono esperienza nella valutazione del pericolo di valanghe e una prudente scelta dell’itinerario. Con il vento forte da nord-ovest previsto per sabato, si prevede un aumento degli accumuli di neve ventata. Le situazioni più rischiose si trovano in aree lontane dalle creste, così come in conche, canaloni e dietro ai cambi di pendenza.
La neve fresca degli ultimi giorni, combinata con gli accumuli di neve ventata, è particolarmente instabile e può distaccarsi anche con il passaggio di un singolo sciatore o escursionista. Particolare attenzione è richiesta sui pendii molto ripidi nelle zone di transizione da poca a molta neve.
Valanghe spontanee e strati instabili
Le valanghe spontanee di medie dimensioni, e in casi isolati di grandi dimensioni, rimangono possibili, specialmente lungo il confine con la Francia. Tra i 2.700 e i 3.000 metri, gli strati deboli della neve più vecchia possono distaccarsi, soprattutto in presenza di forti sollecitazioni. I punti pericolosi, spesso innevati e difficili da individuare, possono essere segnalati da rumori tipici come il “whum”, indicativo di strati instabili.
Consigli per la sicurezza
Per chi intende affrontare la montagna nel fine settimana, è essenziale dotarsi di attrezzatura di sicurezza adeguata (ARTVA, pala, sonda) e mantenere un atteggiamento prudente, evitando le aree più a rischio. In caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi alle guide alpine o ai professionisti locali per ricevere informazioni aggiornate sulle condizioni.