“L’unica cosa certa è che chi ci rimetterà saranno sempre il cittadino, che dovrà pagare di più e sfido chiunque a dichiarare il contrario”. Franco Manes, Presidente del Celva riassume così alcune delle preoccupazioni dei sindaci, riuniti questa mattina nell’Assemblea del Cpel, sull’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022/2025.
Il documento ha raccolto l’astensione della maggioranza dei presenti e il voto contrario di 14 comuni: Ayas, Aymavilles, Champdepraz, Champorcher, Châtillon, Gignod, Gressoney-la-Trinité, Issogne, Jovençan, La Thuile, Saint-Christophe, Torgnon, Valtournenche e Villeneuve.
I comuni turistici hanno bocciato il Piano per la chiusura prevista dei cassonetti stradali. Spiega il sindaco di Ayas Alex Brunod: “Nei nostri comuni in alcuni periodi c’è un incremento esponenziale della popolazione. Avere i cassonetti chiusi può portare solo ad un abbandono dei rifiuti. Con le seconde case preoccupa anche la tariffazione puntuale, soprattutto per rischiamo di far ricadere i maggiori costi solo sui residenti”. Ricorda l’esperienza del suo comune Jean-Antoine Maquignaz: “Avevamo iniziato per la parte bassa di Valtournenche con un sistema di tessere, ma è stato un disastro. La raccolta differenza è peggiorata e ci trovavamo i rifiuti buttati nei dirupi o abbandonati in strada, ho anche dovuto fare un’ordinanza di sanità pubblica”.
Aymavilles, Jovençan, Issogne e Champdepraz hanno votato invece contro il piano dopo che le loro osservazioni non sono state accolte. “Il piano non contiene un’attenta analisi e pianificazione rispetto ai rifiuti speciali” evidenzia Loredana Petey, sindaca di Aymavilles. “Rimarchiamo come la stesura del piano conferma la situazione attuale”. Delusione condivisa da Monica Cretier, sindaca di Champdepraz: “Tutte le nostre osservazioni sono state recepite, ma non accettate con risposte incomprensibili. Chiediamo la collaborazione di tutti i sindaci, perché un domani potrebbe toccare ad altri di avere una discarica sul proprio territorio.“
Proponendo l’astensione dell’Assemblea, Mauro Lucianaz, relatore del provvedimento, ha spiegato le osservazioni che verranno inviate alla Regione. In particolare i sindaci chiedono che l’eventuale aggiornamento o accorpamento dei SubATO debba essere prima analizzato con i comuni. Inoltre alla Regione si chiede di finanziare le riorganizzazioni o dismissioni di discariche comunali, la necessità di prevedere specifiche disposizioni in merito alla tariffazione puntuale, l’importanza di definire una strategia regionale per la gestione dei rifiuti speciali prodotti sul territorio regionale e, infine, la richiesta di inserire l’obbligo normativo di redigere una relazione atta a dimostrare la conformità dell’impianto al Piano regionale vigente per i procedimenti di rinnovo, revisione o nuova autorizzazione all’esercizio discariche per rifiuti speciali.
“Fino ad oggi l’errore compiuto è stato quello di concentrarci sulla percentuale di raccolta differenziata e non sulla qualità, che è invece il nuovo obiettivo comunitario. A questo è legata la tariffazione puntale, collegata all’identificazione dell’utenza”. Lucianaz ha ricordato come ad oggi la Valle d’Aosta ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata “ma dalle analisi merceologiche emerge una grande quantità, pari quasi al 50%, di frazione estranea all’interno della differenziata”.
Senza le misure messe in campo dal nuovo piano rifiuti la discarica regionale “andrà ad esaurirsi nell’arco di dieci anni, con queste azioni dovrebbe invece durare fino al 2036″.
Una risposta
Vivo ad Aosta da sempre ma mai come in questo periodo ho visto tanta immondizia strabordare dai cassonetti se non addirittura fuori da questi! Ma il Comune lo sa?