Piter Parcours, alla scoperta del patrimonio alpino in auto elettrica

Si è concluso nei giorni scorsi l'Educ Tour per la stampa nazionale. I giornalisti sono stati condotti alla scoperta del patrimonio naturale e culturale intorno al Monte Bianco, attraverso la mobilità elettrica, per promuovere e valorizzare a livello nazionale, quanto realizzato nell’ambito dei progetti del Piter Parcours.
Educ tour stampa settembre Piter Parcous Ph Moreno Vignolini
Ambiente

Far scoprire e conoscere il patrimonio alpino con soluzioni innovative di mobilità sostenibile che guardano al futuro. E’ l’obiettivo del viaggio di due giorni realizzato nell’ambito dei progetti del PITER PARCOURS P2 – “Percorsi I-Tineranti intorno al Monte Bianco” (per lo sviluppo di servizi innovativi di mobilità dolce e sostenibile per la scoperta di tali territori) e P4 “Percorsi di interpretazione del patrimonio naturale e culturale” (che ha dato vita, tra le altre attività, ad una rete di n. 8 siti e centri visitatori che condividono e valorizzano il patrimonio naturale e culturale intorno al Monte Bianco).

All’esperienza hanno preso parte cinque testate nazionali, nelle giornate del 13 e 14 settembre 2022.

Il tour ha sfruttato la mobilità dolce, attraverso l’utilizzo di 5 auto elettriche, con spostamenti meno inquinanti, più efficienti e più adatti al contesto dell’esperienza offerta nell’ambito del progetto.

Il viaggio esperienziale è partito da Aosta nella mattinata di martedì 13 settembre e si è sviluppato lungo un itinerario che ha visto come prima tappa il Colle del Gran San Bernardo, con visita all’Hospice e all’area archeologica del Plan de Jupiter e della strada romana. In questa occasione è stato illustrata, inoltre, la pubblicazione sul sentiero didattico realizzato dai Comuni di Saint-Rhémy- en-Bosses e Bourg Saint-Pierre, nell’ambito del progetto “Parcours d’interprétation du patrimoine naturel et culturel”, che racconta la storia di questo luogo straordinario. La carovana di 5 auto elettriche si è spostata poi nel Vallese presso il Jardin Alpin Flore di Champex-Lac, luogo incantevole ricco di percorsi che si snodano tra giardini rocciosi e ponti in pietra che si affacciano su specchi d’acqua. Il Giardino ospita oltre 4.000 specie vegetali di flora locale, delle regioni circostanti, nonché di catene montuose in Europa e in altri continenti.

A seguire il gruppo è arrivato allo Chalet du Col des Montets (Chamonix Mont-Blanc, Francia), porta di accesso alla Valle di Chamonix Mont-Blanc, che ha riaperto al pubblico a luglio 2022, a seguito di importanti lavori di ristrutturazione e con una nuova scenografia volta a migliorare l’offerta turistica. Lo Chalet è collocato ai piedi del Massiccio delle Aiguilles Rouges e delle sue tre riserve naturali nazionali.

Dopo una tappa a Chamonix per la nottata, mercoledì 15 settembre il gruppo è arrivato a Courmayeur, presso Villa Cameron, sede di Fondazione Montagna sicura, per far vivere ai giornalisti, grazie all’utilizzo di un pc e di un visore Oculus, l’esperienza in realtà immersiva 3D di ascensione alla vetta del Rutor, partendo dal paese di La Thuile e attraversando il Ghiacciaio. Il dispositivo, realizzato sempre nell’ambito del progetto “Parcours d’interprétation du patrimoine naturel et culturel”, simulando un’ascensione alpinistica alla vetta del Rutor, permette di far comprendere in modo intuitivo ed emozionale, ma scientificamente rigoroso, cos’è e come funziona un ghiacciaio, nonché la stretta relazione tra ghiacciai e clima.

Penultima del tour è stata Punta Helbronner (Skyway) per un incontro con Luca Mondardini, glaciologo di Fondazione Montagna sicura, che ha illustrato le principali vette e ghiacciai, gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ambienti di alta montagna.

A chiudere questa due giorni di scoperta del territorio intorno al Monte Bianco è stata la tappa nel Comune di Arvier, per la visita al Ponte di Leverogne. Qui i giornalisti hanno approfondito cenni sulla Via delle Gallie, con la visita ai resti delle spalle del ponte romano nei pressi della chiesetta di San Pietro e quelli delle sostruzioni stradali in uscita dal borgo. L’incontro a Leverogne ha poi permesso di presentare anche la Progressive Web App pARcours (www.piterparcours.eu) installabile su dispositivi mobile, che racconta la storia di alcuni siti del territorio nelle varie epoche rendendo l’esperienza del visitatore immersiva attraverso l’applicazione di diverse soluzioni narrative ed interattive.

L’iniziativa, organizzata congiuntamente dall’Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin (partner dei progetti P2 e P4), Camera valdostana delle imprese e delle professioni (partner del progetto P2) e Fondazione Montagna sicura (soggetto attuatore del P4), in collaborazione con les Unités des Communes valdôtaines Valdigne Mont-Blanc e Gran-Paradis, rientra nell’ambito delle attività del PITER PARCOURS finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia – Francia Alcotra 2014/2020.

Una risposta

  1. Buongiorno,
    l’articolo riporta che:

    “Il tour ha sfruttato la mobilità dolce, attraverso l’utilizzo di 5 auto elettriche, con spostamenti meno inquinanti, più efficienti e più adatti al contesto dell’esperienza offerta nell’ambito del progetto”

    Tuttavia, per mobilità dolce si intende quella che sfrutta l’energia motoria delle nostre gambe ovvero andare a piedi o in bicicletta

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