Arte fa rima con ecologia a Charvensod, dove a breve alcune delle principali aree rifiuti saranno più gradevoli alla vista e più istruttive per i cittadini grazie al progetto “Rifiuti il bello?”. Pensata dall’amministrazione comunale e presentata ufficialmente al pubblico nel pomeriggio di giovedì 20 ottobre, l’iniziativa si compone di una duplice colorata installazione finalizzata a sensibilizzare la cittadinanza circa le corrette modalità dell’effettuazione della raccolta differenziata nonché invogliandola a mantenere inalterati decoro e pulizia del proprio territorio.
“Un piccolo gesto”
Esordito nell’estate con il progetto fratello “Sporco chiama sporco, bello chiama bello” orientato al mantenimento e alla cura degli spazi pubblici del paese, il progetto inaugurato oggi rappresenta un passo successivo e aggiuntivo applicato questa volta a una area di passaggio molto frequentata del comune e pertanto soggetta a un maggior livello di abbandono dei rifiuti.
“Tale installazione double-face risulta visibile da ambedue i versanti della strada cosicché, mentre su di un lato figura la riproduzione in stile street art di una vecchia fotografia di Pont-Suaz datata inizio ‘900, sull’altro si ritrova un bellissimo graffito a tema ecologico – ha spiegato il sindaco di Charvensod, Ronny Borbey -. Si tratta del primo step di un programma più ampio che vedrà posizionare altre tipologie di realizzazioni nelle varie zone per il conferimento rifiuti del paese con l’idea di insegnare, attraverso non più il semplice e insufficiente testo scritto bensì attraverso una maggiormente incisiva immagine visiva, un piccolo gesto privo di difficoltà ma fondamentale per il Pianeta”.
L’opera di street art
La doppia installazione grafica del progetto “Rifiuti il bello?” è firmata dall’artista valdostano Fabio Cuffari e da un team composto dal digital designer Andrea Carenzi e dai volontari dell’associazione culturale Alfa.
“Le due facciate sono state dipinte con acrilici resistenti alle intemperie e in seguito protette con apposite vernici che le rendessero quanto più possibile durevoli nel tempo – ha spiegato -. Mentre il personaggio direzionato non a caso sui cassonetti appare intento a gettare rifiuti sulla cornice di una natura felice di un gesto corretto ed eticamente giusto, i colori seppiati e l’immagine priva di esseri umani dell’altra facciata riporta l’attenzione sulla forma passata del nostro territorio”.
Un paese più colorato
Alla fantasia e ai pennelli di Cuffari si devono anche i pannelli siti lungo la strada regionale di Plan Felinaz e narranti della storia della frazione di Charvensod.
“È indubbia, oltre alle grandi capacità artistiche del nostro concittadino, la volontà del Comune di creare una sorta di fil rouge tra le opere che colorano il nostro paese – ha ricordato l’assessore comunale all’Ambiente Patrik Ronzani -. Quello della preservazione delle nostre strade rappresenta per noi amministratori un grande obiettivo nonché una sfida importante volta ad abbellire una zona apparentemente lasciata a sé stessa nella speranza che essa possa essere mantenuta in maniera decorosa e soprattutto lasciata intera nella sua riguadagnata bellezza artistica”.