Coldiretti Valle d’Aosta è arrivata ieri al tavolo del confronto con la Regione con delle misure emergenziali e strutturali per affrontare la carenza idrica. Le proposte dell’associazione presentate ieri, martedì 28 giugno, da Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta, al Presidente della Regione Erik Lavevaz e all’Assessore all’agricoltura e Risorse Naturali Davide Sapinet sono: definire le priorità sull’uso delle acque per tutelare in primis le attività agricole, prevedere eventuali rilasci controllati dagli invasi da parte dei gestori degli stessi, stabilire deroghe per le aziende impossibilitate a rispettare, per scarsità di acqua, gli impegni assunti con l’adesione al Piano di Sviluppo rurale (PSR) valdostano e integrare con nuove risorse il Fondo regionale sulle calamità naturali.
La delegazione di Coldiretti era composta anche dai vicepresidenti Erik Tognan e Fabrizio Chenal e dai rappresentanti dell’alta e della bassa valle, rispettivamente Jair Vidi e Savino Vacquin.
“Crediamo convintamente che questo sia il momento per attivare una serie di misure legate all’emergenza, ma anche una grande occasione per mettere in piedi una serie di iniziative strutturali per il futuro del sistema irriguo dell’agricoltura valdostana” ha dichiarato Alessio Nicoletta al termine dell’incontro.
“La crisi idrica che stiamo attraversando è solo un primo campanello di allarme in cui si evidenziano debolezze e fragilità che non erano ancora venute a galla, ma che, complice il progressivo innalzamento della colonnina di mercurio, rischiano di diventare strutturali e chiedono una profonda revisione delle politiche di sviluppo dell’agricoltura a tutti i livelli, a partire dal futuro Piano di Sviluppo rurale a livello regionale alla PAC sul fronte comunitario” ha sottolineato ancora il Presidente di Coldiretti Valle d’Aosta.
In tempi rapidi Coldiretti chiede alla Regione di mettere in atto azioni adeguate per affrontare la situazione di emergenza. Tra queste “occorre specificare le priorità sull’uso delle acque soprattutto nei casi di emergenza, stabilendo linee guida comuni a tutti i Consorzi di miglioramento e alle Autorità competenti in caso di eventuale razionamento e la tutela in primo luogo l’attività agricola” evidenzia ancora il Presidente Nicoletta.
L’Associazione che associa oltre 3mila aziende agricole valdostane sottolinea anche come “una deroga, correttamente gestita, al prelievo su fiumi e torrenti possa mettere a disposizione degli utenti volumi idrici tali da evitare danni alle coltivazioni”.
Tra le misure proposte da Coldiretti Valle d’Aosta anche un’eventuale deroga agli impegni sulle misure agroambientali del PSR per quelle aziende che si misurano con la crisi idrica.“La scarsità di acqua da utilizzare per l’abbeveraggio del bestiame presente in alpeggio, potrebbe comportare un rientro anticipato delle mandrie, con il rischio di non riuscire a rispettare i carichi di bestiame monticati, essendo gli stessi strettamente correlati ai giorni di permanenza in alpeggio” spiega Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.
L’emissione di un bollettino settimanale per monitorare la situazione di crisi fino all’eventuale richiesta dello Stato di calamità al Governo nazionale sono, infine, le altre proposte illustrate da Coldiretti Valle d’Aosta nel corso dell’incontro con i vertici regionali.
Sul medio e lungo periodo Coldiretti Valle d’Aosta ha evidenziato la necessità di favorire interventi infrastrutturali per aumentare la capacità di accumulo dell’acqua e la successiva ottimizzazione nella gestione. Da qui la necessità di creare piccoli invasi su tutto l’arco alpino coinvolgendo tutti i soggetti interessati e la costituzione di un Tavolo permanente gestione idrica, un ente sovra consortile che dia linee di azione e indirizzi comuni in relazione ai fenomeni di scarsità idrica.