Un parco fotovoltaico nell’ex tiro a volo di Saint-Vincent

La Giunta ha concesso oggi il diritto di superficie e locazione ultranovennale a favore di Cva del complesso immobiliare di proprietà regionale “Area ex tiro a volo” a Saint Vincent, per la durata di 30 anni, per la realizzazione, l’esercizio, la manutenzione e la gestione di un impianto fotovoltaico.
Ambiente

Se ne parlava da anni e ora per il parco fotovoltaico nell’ex tiro a volo di Saint-Vincent arriva il primo “mattoncino”. A metterlo è la Giunta regionale nell’approvare  la costituzione del diritto di superficie e locazione ultranovennale a favore di Cva del complesso immobiliare di proprietà regionale “area ex tiro a volo” a Saint-Vincent, per la durata di 30 anni, per la realizzazione, l’esercizio, la manutenzione e la gestione di un impianto fotovoltaico. Il complesso in questione è inserito nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.

L’idea era stata presentata nell’aprile 2008 da Paolo Ciambi e Stefano Unterthiner all’amministrazione di Saint-Vincent e successivamente alla Regione, proprietaria dell’area Piole. Mentre la Regione studiava la fattibilità del progetto, i proponenti lanciare una petizione che raccolse 502 firme, in seguito depositate presso la Presidenza del Consiglio regionale. Nel 2010 nel consiglio comunale di Saint-Vincent il sindaco annunciò che l’ipotesi di un nuovo tiro a volo nell’area Piole era tramontata a causa dei costi eccessivi (oltre 12 milioni di euro).

Dodici anni dopo il tema torna in Consiglio comunale, con un nuovo annuncio del sindaco che svela l’interesse di Cva per il progetto. 

Impianto fotovoltaico all’ex tiro a volo: di fronte all’interesse di Cva, il Comune fa un passo indietro

Si arriva ad oggi, con la delibera di concessione alla partecipata regionale dell’area per un periodo di 30 anni,  per realizzare un impianto fotovoltaico di potenza stimata attorno ai 2 MW.

“La notizia è certamente positiva e chiude l’ormai quarantennale questione di come valorizzare l’area dell’ex tiro a volo di Saint-Vincent. – scrive in una nota Paolo Ciambi, primo firmatario, nel 2009, della petizione –  È innegabile, però, che troppo tempo è stato perso per accogliere, alla fine, la proposta che venne formulata 16 anni fa, formalizzata nel 2009 con una petizione sottoscritta da oltre 500 valdostani”.

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