Il “sogno”, era sfumato sul finire di marzo. Aosta, finalista, non è stata scelta come Capitale della italiana cultura 2025 – “titolo” andato ad Agrigento – ma dal Comune avevano spiegato che sarebbe stato solo un inizio. Oggi una novità – comunicata dal sindaco Gianni Nuti in apertura dei lavori del Consiglio comunale – che si lega a doppio filo alla candidatura che l’aula stessa aveva deciso di affrontare.
“L’idea di Aosta Capitale della cultura è nata in questo luogo e anche qui va alimentato – ha detto –. Avevamo promesso che avremmo recuperato delle risorse per concretizzare i progetti nel dossier, indipendentemente dalla vittoria o meno di questa sfida. Questa mattina abbiamo approvato in via d’urgenza una delibera per ottemperare a una necessità imposta dal Ministero”.
Entrando più nei dettagli Nuti spiega: “Abbiamo partecipato ad un bando per un progetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per valorizzare le iniziative che coniugassero territorialità e innovazione tecnologica, in una rete di partnership con il Politecnico di Torino, l’Osservatorio astronomico, L’Eubage e altre piccole imprese che si occupano di startup o che costruiscono prodotti innovativi. Abbiamo elaborato il progetto Aosta Alptech che ha ottenuto 2 milioni di finanziamento“. I partner coinvolti, spiega un comunicato stampa da piazza Chanoux, saranno sia tecnici (Wind Tre e Innova) e a tre aziende valdostane (oltre a L’Eubage anche Quintetto e RDItaly) più la milanese Kotuko.
Di questi, aggiunge il sindaco, “un milione è in quota ministeriale, 500mila euro in quota alla partnership. Qui, il Comune di Aosta dovrà assicurare un contributo pari a zero euro. Avremo quindi 2 milioni per realizzare cinque progetti di Aosta Capitale italiana della cultura, in un arco di tempo limitato. Siamo arrivati quinti su 36 domande, in mezzo a sole Università. E sono stati finanziati solo sette progetti. Prima di noi, per intenderci, c’è il Cnr di Genova (il Consiglio nazionale delle ricerche, ndr.) e altre strutture molto inflazionate del nostro Paese”.
“È un impegno che riusciremo ad onorare anche con delle risorse dedicate previste – chiude Nuti –, non andranno a gravare sull’Amministrazione, e ci doteremo di una struttura dedicata per realizzare il progetto assieme alle partnership, che sono attività solide. Insomma, non abbiamo preso il milione di Aosta Capitale italiana della cultura ma ne otteniamo 2 milioni da questa parte. Ringraziamo il Ministero che ha creduto nella nostra progettualità”.
I progetti
Le cinque realizzazioni contenute in Alptech sono “Augmented Aostae” un progetto di gamification della città che prevede la creazione di una piattaforma digitale che consenta ai partecipanti di guadagnare punti o premi in base alle attività svolte in città, come la visita a specifici luoghi o il completamento di sfide in un determinato quartiere. La gamification sarà integrata in una serie di esperienze: la scoperta di opere d’arte in luoghi pubblici, la partecipazione a tour storici e culturali, la visita a parchi e giardini pubblici, la scoperta di negozi e ristoranti locali, e così via.
“Open Sound”, articolato invece in un filone di ricerca etno-musicologica e in una residenza artistica per giovani producers under 35, comprende la co-creazione artistica con produzione di una performance musicale che metta in dialogo e in relazione sonorità tradizionali e contemporanee. “Wunderkammer Aosta” dedicherà un “landscape film” a uno dei suoi figli più illustri, Innocenzo Manzetti, inventore del telefono. Nel film verranno ripresi i luoghi iconici della città, raccontati dallo stesso Manzetti, e verranno messi in scena disegni, documenti d’archivio, animazioni, l’automa e i luoghi dell’Aosta manzettiana.
“Sense the City” prevede sette percorsi urbani multisensoriali che racconteranno le diverse anime della città attraverso tecnologie immersive come la realtà aumentata, la realtà virtuale e la proiezione mapping 3D, ma anche le audio-guide. Infine, “Contemporaneo Cammino” prevede performance in cuffia lungo il cammino Balteo, il percorso in 23 tappe che si sviluppa sul fondovalle intersecando castelli, siti di interesse culturale e naturalistico e paesaggi senza tempo.
Il costo totale del progetto sarà di 2,212 milioni di euro. Di questi, 1,703 milioni sono finanziati dalle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020 e 509mila euro dai partner, escluso il Comune di Aosta.
“Il finanziamento di ‘Alptech’ si pone in strettissima continuità con la candidatura di ‘Aostæ Città plurale‘, rientrata tra le 10 città finaliste della Capitale italiana della Cultura 2025, a dimostrazione di quanto il dossier complessivo fosse lungimirante e foriero di occasioni di crescita culturale per il territorio – dice invece l’assessore alla Cultura Samuele Tedesco –. Quanto abbiamo seminato con le lunghe sessioni di co-progettazione con le realtà attive in campo artistico e culturale in Valle d’Aosta, e non solo, non andrà dunque disperso, così come continuerà a svilupparsi anche attraverso la rete di relazioni che abbiamo intessuto con la Capitale designata, Agrigento, e con le altre città finaliste”.