Riforma del personale, il Cpel contrario a un’area dedicata alla polizia locale

Tra le osservazioni, l'assemblea chiede di estendere l'obbligo di nulla osta per la mobilità a amministrazioni e Unité con più di 100 dipendenti. Non ritiene invece necessaria l'istituzione di un'area dedicata alla polizia locale.
L'assemblea del Cpel
Comuni

Garantire una “parità di trattamento” tra le Unité des Communes e scongiurare il rischio di una “emorragia di personale” soprattutto nel campo socio-sanitario, già in difficoltà. Nella riunione di ieri pomeriggio, martedì 14 gennaio, l’assemblea del Cpel, il Consiglio permanente degli enti locali, ha espresso all’unanimità parere favorevole con osservazioni al disegno di legge regionale per la riorganizzazione del personale della regione e degli enti del comparto unico.

Tra i temi toccati dall’assemblea c’è la mobilità da un ente all’altro. La norma prevede l’obbligo di un nulla osta alla richiesta avanzata dal lavoratore solo per gli enti che hanno meno di 100 dipendenti. La richiesta dei sindaci valdostani, proposta dal presidente del Cpel, Alex Micheletto, è di estendere l’obbligo anche alle amministrazioni locali e alle Unité des Communes che superano i 100 lavoratori.  Per Micheletto, tale limite “pone dei grossi problemi soprattutto alle Unité des Communes per quanto riguarda l’ambito socio-assistenziale perché di fronte a una richiesta di mobilità l’ente non può rifiutarla e sappiamo tutti i problemi che in quel settore ci sono per il reclutamento del personale”. Togliere o alzare il limite dei 100 dipendenti è anche un modo “per non avere disparità di trattamento tra Unité“, aggiunge il presidente del Cpel.

Nelle osservazioni allegate al parere, l’assemblea chiede anche di “prevedere la possibilità di mobilità non soltanto all’interno del comparto ma anche tra società partecipate degli enti locali, come il Celva, e gli enti del comparto” e non ritiene necessaria “l’istituzione di un’area dedicata specificatamente alla polizia locale“, prevista nel disegno di legge, “anche in virtù delle funzioni di supporto e aiuto amministrativo che tale personale svolge soprattutto nei comuni di piccole dimensioni”.

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