Le iniziative valdostane per “Territori in luce”
Châtillon, Ayas e Bard si mettono in gioco per riportare a nuova luce alcune delle proprie peculiarità storiche, culturali e territoriali nel tempo lasciate in ombra. L’occasione per i treComuni è legata alla candidatura al bando “Territori in luce”, promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo delle piccole realtà locali nell’organizzare eventi di promozione turistica in chiave identitaria e sostenibile.
Dopo la scadenza del termine ultimo per la presentazione delle domande prevista per oggi, mercoledì 15 marzo, le tre amministrazioni potranno conoscere l’esito della propria adesione nel mese di maggio. Sul totale dei 100 mila euro necessari ad attuare le rispettive iniziative, il bando finanzierà il 75% dei costi delle attività in prossima programmazione tra maggio e dicembre.
Anima terrae
Prende il nome di “Anima terrae. Il benessere generale dal racconto di una terra fatta di voci, suoni e sapori” il progetto pensato da Châtillon in collaborazione e co-finanziamento con i vicini Pontey e Saint-Denis nonché legato a un protocollo di intesa con il consorzio Saint-Vincent turismo, l’istituzione scolastica Abbé Prosper Duc e l’associazione di promozione sociale La gare di Chambave. Focalizzato sulla Via Francigena e per un tratto sul Cammino Balteo, esso mira a regalare ai turisti l’occasione di conoscerne meglio i territori e le curiosità a essi legate.
“Nel corso della prossima estate allestiremo un apposito festival di promozione dei luoghi del paese e delle loro peculiarità e realizzeremo attività incentrate su arti grafiche e teatrali assieme alle scuole locali – ipotizza il sindaco Camillo Andrea Dujany -. Tutto il materiale così creato verrà successivamente trasferito su di un apposito supporto informatico come targhe o postazioni per l’ascolto di podcast posizionati nei punti di maggiore interesse dei tragitti”.
Superando il solo confine comunale, le iniziative legate ad “Anima terrae” permetteranno ai camminatori di toccare con mano realtà storicamente e culturalmente differenti quali i castelli Gamba, Ussel e Passerin D’Entrèves nonché il forno Gervasone e i tre ponti di origine romana e medioevale di Châtillon, i villaggi ora abbandonati ma un tempo meta di viandanti e frequentatori delle piccole fiere nostrane di Saint-Denis e il cammino delle macine di Pontey.
“Vorremmo sottolineare anche la nostra identità di paese del miele e dell’apicoltura proponendo a coloro che possiedono attività ricettive corsi olistici sui prodotti derivati dall’allevamento degli insetti e sulla apiterapia, tecnica da noi ancora sconosciuta ma molto utilizzata in Svizzera e Romania – continua Dujany -. Il nostro scopo sarebbe quello di intercettare tutte quelle persone che hanno il tempo di attraversare territorio a piedi, dando loro la possibilità di soggiornare qualche giorno in più nelle strutture locali oppure di fare ritorno in un secondo momento per approfondire esperienze e tematiche lasciate in sospeso”.
Con una idea differente di turismo che vuole trasmettere sapori e saperi con il tempo andati a perdersi grazie a strumenti moderni quali per esempio i podcast, Châtillon spera di riuscire a potenziare attività già in essere ma disconnesse tra di loro riunendole sotto un filo conduttore e un programma unici.
“Anche in caso di mancata vittoria, abbiamo comunque intenzione di portare avanti il progetto grazie a quei 25 mila euro in co-finanziamento già di per sé destinati a iniziative comunali – chiarifica Dujany -. Ovviamente, l’ottenimento del finanziamento ci permetterebbe di aumentare eventi e proposte auspicando in una maggiore e migliore partecipazione”.
Museo diffuso di Ayas in luce
L’approccio di Ayas alla partecipazione al bando “Territori in luce” della Fondazione Compagnia di San Paolo si diversifica da quello di Châtillon poiché innestato su di un progetto già esistente, “Ayas museo diffuso”. L’iniziativa, decollata circa un anno fa, prevedeva di realizzare un autentico museo diffuso tra i vari villaggi del territorio collocando all’interno di un circuito di siti di interesse studiato assieme ad alcuni specialisti appositi pannelli informativi e didattici. Lo scopo di “Museo diffuso di Ayas in luce” diviene dunque quello di portare alla luce il lavoro sinora fatto correlandolo con eventi e attività promozionali.
“Dopo la deliberazione di Giunta lo scorso venerdì e dopo aver presentato domanda e documentazione necessaria sulla piattaforma indicata, una volta scoperto il risultato conseguito le tempistiche di accreditamento e organizzazione si prospettano molto rapide – spiega l’assessora con delega al turismo, Corinne Favre -. L’idea iniziale era quella di suddividere il progetto nelle due fasi di posizionamento dei pannelli e organizzazione di attività correlate, ma se otterremo questi fondi i due step potranno andare di pari passo”.
Il comune di Ayas non sarà solo nell’affrontare la sfida della candidatura, ma potrà contare sul sostegno delle tre realtà consorziali e associative locali del Consorzio turistico Val d’Ayas-Monterosa, dell’associazione Ayas culture et tradition e dell’associazione Monterosa racconta.
“L’iniziativa è articolata su due anni di modo che, anche una volta esauriti risorse a disposizione e anno di programmazione, essa possa proseguire per un altro anno grazie ai fondi derivanti da alcune attività a pagamento e perciò autoalimentate e autosostenibili – conclude Favre -. Anche in assenza dei finanziamenti che ci permetterebbero di implementare le nostre proposte, saranno comunque previsti eventi, visite guidate e cicli di conferenze legate al nostro progetto iniziale come per esempio il festival della pietra ollare programmato per la fine di agosto”.
Bard: un borgo animato
La proposta di Bard si inserisce invece nel contesto del piano integrato di rigenerazione culturale, sociale ed economica avviato dal Comune con il coinvolgimento di cittadini, imprenditori e attori locali in genere. Al fine di rafforzarne gli atout, l’amministrazione si servirà dell’appoggio di due importanti enti del terzo settore operanti nel borgo: l’associazione culturale Borgo di Bard e l’associazione Forte di Bard.
Il focus principale delle attività ipotizzate, tutte quante orientate a una prospettiva pluriennale, potrebbe riguardare “figure illustri del passato quali Camillo Benso Conte di Cavour, Napoleone Bonaparte, Stendhal, i Savoia e la casata degli Challant, produzioni artigianali e creative di eccellenza, cammini storici e paesaggi culturali, siti di importanza nel borgo quali Casa Challant, Casa Valperga, Casa Nicole, Casa del Vescovo, Casa Urbano e Casa Ciuca”.
Il progetto strizza l’occhio alla tecnologia grazie a innovazioni turistiche quali installazioni di realtà immersiva e video per visitare il borgo tramite visori.
“Si vogliono comunicare il Forte e il borgo come un tutt’uno, offrendo al turista motivazioni di visita e di permanenza attraverso una accoglienza fatta di una pluralità di servizi e di offerte nonché di un programma di eventi coordinato, integrato e co-organizzato e distribuito lungo tutto l’anno – continua lo schema di progetto compilato dal Comune -. Sul tema della sostenibilità pluriennale, il progetto intende innescare una serie di collaborazioni anche con il settore privato per dare continuità all’iniziativa, prevedendo per le successive edizioni anche modalità di partecipazione a pagamento”.
In aggiunta, Bard punta a vestire nel mercato turistico e culturale i panni di borgo degli artisti, scopo di cui l’ampio ventaglio di iniziative pensate rappresenterà soltanto un primo elemento di avvio e visibilità. Tra le attività immaginate vi sono la rievocazione notturna di “Napoleonica”, il concorso letterario “Le figure illustri del passato in un fumetto”, la rievocazione storica “La terra degli Challant” e “Sbam: festival del fumetto”.
Acqua viva
È focalizzato sulla valorizzazione integrata di fonti, sorgenti, canali e torrenti nonché finalizzato alla promozione di forme turistiche sostenibili e rispettose della biodiversità locale, per converso, il programma lanciato dal Comune di Brusson. Il target ultimo è quello di generare opportunità di crescita culturale, sociale ed economica del territorio che passino proprio attraverso il suo patrimonio idrico, naturale e paesaggistico.
“La proposta, oltre alla creazione di un nuovo brand green per la località, punta a incentivare la diffusione e l’attenzione per la tematica ambientale legata in particolare all’elemento acqua abbracciando così numerosi millennium development goals – comunicano dal Consorzio Turistico Val d’Ayas Monterosa -. Vorremmo incrementare la sensibilizzazione della comunità e dei turisti circa la salvaguardia delle risorse idriche, l’importanza dell’acqua in quanto risorsa fondamentale per l’ecosistema e lo sviluppo di nuova coscienza rispetto alla tutela dell’ambiente anche attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni”.
L’”Acqua viva” in questione potrà essere dunque il filo conduttore che legherà i vari percorsi esperienziali e naturalistici, gli osservatori panoramici e le visite guidate presso fonti, cascate e laghi presenti a Brusson. A questo potrebbe andare a sommarsi un piano mirato di comunicazione e commercializzazione di eventi tra i quali spiccherà il workshop internazionale di cortometraggi ‘Acqua in movimento”.
Artigianinluce. Turismo esperienziale in Valle d’Aosta
Anche l’Institut valdôtain de l’artisanat de tradition ha scelto di prendere parte al bando “Territori in luce” assieme ad altri cinque partner: i Comuni di Donnas e Introd, l’Adava, l’Office régional du tourisme e l’atelier d’art graphique VisaMultimedia.
Secondo quanto auspicato, il progetto denominato “Artigianinluce. Turismo esperienziale in Valle d’Aosta” sarà orientato a “salvaguardare e valorizzare il sistema artigianale inteso come prodotto turistico e promuovere il savoir-faire come occasione di attrazione per creare una offerta di destinazione turistica sostenibile e diversificata”.
Più nel concreto, con il coinvolgimento diretto di popolazione e visitatori nonché soprattutto degli artigiani del luogo, sarà programmata una serie di attività sul territorio di ambedue i paesi tra cui, per esempio, laboratori manuali, workshop e dimostrazioni di lavorazione manuale da parte degli esperti del settore.