Una partenza e un punto. Forse a capo. Dopo le prime parole in aula del sindaco Raffaele Rocco, tocca all’opposizione prendere le parole del nuovo Primo cittadino e “sezionarle”, replicare. Dichiarare, insomma, i propri intenti. Con stili e visioni diverse, certo.
Il punto a capo, subito, lo mette lo “sfidante” di questa tornata elettorale. Quel Giovanni Girardini, capogruppo de La Renaissance, che non è Primo cittadino per quindici voti.
“Il sottoscritto la riconosce come Sindaco – dice rivolgendosi a Rocco -. Questa è la democrazia ed il funzionamento giusto delle cose. Ma collaborare sarà veramente difficile. E non per una impostazione personale, ma per rispetto di programmi, visioni e progetti troppo diversi”.
“Un’opposizione ferrea”

Non solo. Girardini si riferisce al “patto” con la città cui parlava Rocco in apertura di Consiglio: “Il programma illustrato dal Sindaco parla di molte cose – ha aggiunto -. Ma i tanti temi sono toccati in maniera generale, con poca concretezza. Dove si vuole andare? Qui non si capisce. La nostra sarà un’opposizione ferrea e controllo del vostro operato. Ma non credo potremmo tanto concertare”.
Il perché è presto detto: “È importante constatare quanto la città sia divisa su due programmi e visioni profondamente diversi – ha spiegato ancora -. Non vedo tanta possibilità di condivisione. Ci sono progetti troppo diversi. Il Sindaco ha un peso grande: deve tenere presente una fetta enorme della città che non condivide la sua visione”.
Voto contrario alla delibera sugli impegni di governo che arriva anche dai banchi della Lega, da Sylvie Spirli. “Urge ricordare che la coalizione di centrodestra rappresenta ben il 49,94 per cento dei consensi – ha spiegato -. E che, ad oggi, in attesa dell’esito al Tar, non ha l’onore di governare per soli 15 voti”.
Ciò detto, “questo documento è un bellissimo esercizio di stile che ha cambiato l’ordine degli addendi ma che non ambierà il risultato – ha aggiunto Spirli -. Ma risultato non cambierà il colore politico di questa maggioranza. Il mio augurio è che esercitiate davvero ascolto e confronto, che devono essere onesti e trasparenti. I temi sono tanti: sicurezza, viabilità, welfare. Tutti drammaticamente ignorati dalla scorsa Amministrazione. Non ci definiremo mai ‘minoranza’ ma, orgogliosamente, ‘opposizione’. Per servire la città e non servirsi della stessa. E sarà un’opposizione dura e intransigente, ma anche costruttiva se ce lo permetterete, non come avvenuto nella scorsa consiliatura”.
Critico anche l’intervento di Giuseppe Manuel Cipollone, consigliere in quota Fratelli d’Italia. Partendo da un presupposto: “La vostra non è stata una vittoria netta”, dice rivolto ai banchi della Giunta. “Nel vostro programma si nota la stessa ideologia di prima e non vedo nessuna apertura verso l’altra metà della città che vi ha mandato un messaggio chiaro. Non credo ci sia questa presa di coscienza”.
“Nel complesso – dice ancora -, leggo tanti obiettivi. Forse il sindaco Rocco è convinto di governare fino al 2050. Poi, dove riterremo di convergere lo faremo. Saremo un’opposizione produttiva e porteremo le nostre proposte su urbanistica, viabilità, politiche sociali”.
Telegrafico, spiega il suo voto contrario un altro volto nuovo del Consiglio, il capogruppo di Forza Italia Christian Chuc: “I punti di questo programma sono troppo vaghi e poco concreti. A mio avviso resta un ‘libro dei sogni’. Su alcuni punti, però, come si è detto, ci si potrà venire incontro”.
Più sfumata la posizione di Katya Foletto, eletta in quota Alleanza Verdi Sinistra e che entra nel Gruppo misto di minoranza e che, sul documento della maggioranza, si astiene. “I Consigli di quartiere ed il bilancio partecipativo sono positivi, un passo avanti nel coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni – ha spiegato -. Ma mancano molti dettagli cruciali. Ci sono idee interessante a cui manca una ‘messa a terra’”.
E aggiunge: “Il Piano casa non è descritto in modo concreto, servono servizi nuovi per asili nido e c’è la necessità di parlare di conciliazione – prosegue la consigliera di Avs -. Non si menziona l’ospedale, non si declina come affrontare la povertà. Non c’è quasi nulla sulle politiche abitative se non progetti generali. Le pedonalizzazioni, poi, sono in attesa, non si parla di Cer e non c’è neppure una riga sul tema della gestione dei rifiuti, questione estremamente rilevante”.
