È stato rinviato a giudizio, ed andrà a processo in settembre con rito ordinario, il ventenne aostano arrestato nello scorso febbraio dai Carabinieri, perché ritenuto responsabile di aver dato alle fiamme, nei giorni precedenti il fermo, un furgone ed un’auto, nel quartiere Cogne del capoluogo regionale e a Villefranche di Quart. L’udienza preliminare si è tenuta ieri, martedì 7 agosto, dinanzi al Gup del Tribunale di Aosta, Davide Paladino. L’accusa era rappresentata dal pm Carlo Introvigne. I reati contestati sono gli atti persecutori, i maltrattamenti e il danneggiamento seguito da incendio.
I roghi erano infatti stati ricondotti dagli uomini dell’Arma nell’ambito di un contesto di stalking. Il ragazzo, nella ricostruzione dei militari, non aveva condiviso la scelta della sua compagna di interrompere la loro relazione, durata pochi mesi, per renderla vittima di violenze sia fisiche, sia psicologiche. Secondo i Carabinieri, pur di spingerla a ritornare con lui, “lo stalker era divenuto fin da subito oppressivo, rendendosi responsabile di una serie di episodi di minacce e molestie molto gravi”.
Nel giro di poco tempo, stando a quanto emerso dalle indagini, le intimidazioni si erano estese “verso le persone legate affettivamente alla ex compagna, o semplicemente viste insieme a lei”. In quest’ambito rientrano gli incendi contestati al giovane, di un furgone Iveco (ad Aosta) e di una Kia Picanto (a Quart), avvenuti nella notte tra il 19 e il 20 febbraio scorsi.
La gravità dei fatti, unita al cambiamento delle abitudini di vita ingenerato nelle vittime, per la paura di incontrare il ragazzo, aveva condotto la Procura a richiedere una misura cautelare, che il Gip aveva individuato nella custodia in carcere. I militari della stazione di Nus, cui i fatti erano stati denunciati, avevano eseguito l’arresto. A difendere l'imputato è l'avvocato Federico Fornoni.