Rientrati in Valle altri Vigili del fuoco dalla Romagna alluvionata

30 Maggio 2023

Ha fatto ritorno in Valle il secondo contingente del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco inviato nelle zone alluvionate della Romagna. Dal 23 al 28 maggio scorsi, i pompieri hanno provveduto, in località Spazzate Sassatelli (Imola) al ripristino delle condizioni di viabilità, rimuovendo il fango depositato, eseguendo delle verifiche statiche sugli edifici coinvolti e prosciugando un lago effimero.

Nel ravennate, a Castel Bolognese, tramite l’impiego di macchine di movimento terra, è stato rimosso il materiale di risulta causato dagli eventi alluvionali. Il nuovo contingente partito dalla Valle alla volta delle zone in cui decine di corsi d’acqua sono esondati sta attualmente operando, con idrovore nel comune di Conseilce, di cui le autorità avevano stabilito l’evacuazione per “rischi sanitari” legati alle acque stagnanti.

La Romagna alluvionata e la popolazione “gagliarda”: parlano i soccorritori

Partiti venerdì scorso dalla Valle d’Aosta, alla volta delle aree alluvionate dell’Emilia-Romagna, i primi Vigili del fuoco valdostani hanno fatto ritorno nella nostra regione nei primi giorni di questa settimana, dopo essere stati avvicendati da alcuni colleghi. Del gruppo faceva parte anche l’ispettore antincendi Stefano Borrello, che oggi – ai microfoni di Radio Proposta Aosta – ha ripercorso l’esperienza nelle terre martoriate dall’esondazione di decine di corsi d’acqua.

Ispettore, che situazione avete trovato?
Decisamente critica, con frazioni intere del circondario di Imola tutte allagate. Queste aree golenali tutte piene d’acqua, da un metro in su per quanto riguarda la presenza di questa inondazione, e poi nelle zone un po’ più antropizzate, cantine e scantinati, interrati e tutte le abitazioni al piano terreno, negozi tutti invasi dall’acqua, con delle problematiche ovviamente da gestire in questa fase emergenziale”.

Voi avete operato soprattutto, nella prima fase, tra Ravenna e Imola….
Sì, il nostro contingente di colonna mobile della Regione Valle d’Aosta era concentrato su Imola e nelle valutazioni che si fanno sul luogo, in virtù proprio della grandissima quantità di acqua e della difficoltà di trovare delle zone dove poterla far defluire. Era veramente tantissima e l’acqua, nel momento in cui la si sposta, bisogna andarla a convogliare. L’inondazione era però così estesa che c’era proprio difficoltà nell’andare a individuare delle zone di deflusso e quindi le valutazioni venivano fatte giornalmente con i responsabili della protezione civile locale e con i colleghi Vigili del fuoco”.

La colonna mobile valdostana: l’ispettore Borrello primo a sinistra.

La popolazione è ovviamente provata da questo evento, ma vediamo che sta reagendo…
Una popolazione decisamente ‘gagliarda’, come si suol dire, nel senso che è attivamente coinvolta nelle operazioni di sostegno. Una gara di solidarietà tra i vari cittadini di Imola, di Lugo di Ravenna, che si davano una mano soprattutto in virtù della tipologia di inondazione. Un’inondazione non come quelle di montagna, caratterizzata da un’elevata forza di deflusso, ma un’inondazione lenta, quindi tanta acqua, ma ferma. Per cui, gli abitanti del primo-secondo piano non avevano problematiche e si mettevano a disposizione dei loro concittadini del piano terreno, per creare una sorta di catena umana, per cercare di soccorrere e salvare il salvabile”.

Il problema che si pone ora, per il quale sono stati inviati anche mezzi specifici con il secondo contingente partito dalla Valle d’Aosta, è la rimozione degli accumuli di fango…
“La prima fase è stata proprio il pompaggio, individuare le zone dove convogliare l’acqua in eccesso. Finita questa fase di svuotamento delle aree, adesso bisogna intervenire per andare a togliere il fango. Ovviamente, nelle abitazioni, l’opera dei volontari di qualsiasi natura – Protezione civile, cittadini, volontariato autonomo – è fondamentale, perché danno questo sostegno all’interno delle case, proprio nell’andare ad aiutare. Invece, per quanto riguarda le aree circostanti, tutto si basa sui mezzi di movimento terra. Ed è per questo che in questa seconda fase abbiamo mandato giù questo tipo di attrezzatura”.

Il lavoro è incessante, ovviamente è strutturato su squadre che poi si danno il cambio, ma c’è un orizzonte temporale ipotizzabile?
“In questo momento l’analisi viene fatta giornalmente. Noi, ora, stiamo operando con diverse squadre a Imola e la valutazione avviene con i referenti locali di Protezione civile, che sono coordinati dal CCR di Ravenna, il quale a sua volta si confronta con i nostri referenti valdostani. Qualora dovesse finire l’intervento in quel di Imola, valuteranno se spostarci in altre aree”.

Alluvione Emilia-Romagna – Partenza Colonna mobile Protezione civile

Quanti uomini facevano parte del primo contingente, di cui lei era componente?
“Il contingente di colonna mobile era composto da undici operatori del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, professionisti e volontari, e tredici volontari di Protezione civile. Approfitto per ringraziare pubblicamente questi operatori, sia i miei ragazzi, sia della Protezione civile, perché hanno dimostrato, oltre la grande professionalità dal punto di vista tecnico, delle doti umane nell’affrontare col sorriso situazioni emergenziali. Un sorriso che queste popolazioni hanno sicuramente apprezzato, perché due alluvioni nel giro di venti giorni per queste famiglie hanno avuto un impatto emotivo notevole. E quando la forza del soccorso e dell’aiuto arriva, cercando di dare sia sostegno tecnico, ma anche sostegno morale, è sicuramente importante”.

Sono momenti particolari questi, in cui – forse anche per l’esperienza che la Valle d’Aosta si porta dietro dall’anno 2000 – si sviluppano dei legami. Io penso alle missioni di soccorso ad Accumuli e in altre località del genere: rimangono sempre dei ricordi particolari e dei vincoli che il tempo non scalfisce…
Sicuramente è così perché l’operazione di sostegno, di soccorso, di volontariato, di attività tecnica – l’abbiamo vissuto in prima linea quanto è successo qui in Valle d’Aosta – in cui qualcuno dà una mano, un aiuto nei momenti di difficoltà crea un legame, che rimane poi negli anni, ma non solo: crea quella consapevolezza di voler essere a disposizione per poter essere di sostegno agli altri”.

Altri soccorritori valdostani nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romangna

Un nuovo contingente del Comando regionale dei Vigili del fuoco – composto da un ispettore e un collaboratore antincendi, un caposquadra, cinque vigili professionisti e tre volontari – ha rilevato, nel pomeriggio di oggi, martedì 23 maggio, gli operatori già impiegati nelle aree alluvionate dell’Emilia-Romagna. La colonna valdostana, della Protezione civile e dei pompieri, era partita venerdì scorso.

Oltre ai mezzi che operano sul posto, il Comando dei Vigili del fuoco ha provveduto all’invio nelle terre che hanno visto l’esondazione di decine di corsi d’acqua di macchine di movimento terra, utili per la rimozione degli accumuli di fango. Tutte le unità presenti, a quanto si apprende, operano attualmente nel comune di Imola, cooprdinate dal Centro di Coordinamento dei Soccorsi della Protezione civile.

Alluvione in Emilia-Romagna, i soccorsi valdostani impegnati a Ravenna

Si sta concentrando tra Imola e Ravenna l’attività della colonna mobile della Valle d’Aosta, impegnata nelle zone colpite da eventi alluvionali in Emilia Romagna. Dopo aver concordato le attività da svolgere con il sindaco di Imola, i nuclei operativi dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile hanno fornito assistenza alla popolazione svolgendo attività di pompaggio con una idrovora da 12.000 litri, più altre due idrovore da 6000 litri. Allo stesso modo, sono intervenuti nelle frazioni di Sasso Morelli e di Spaziate, del comune di Imola.

Nella giornata di oggi, domenica, visto l’aggravarsi della situazione nella provincia di Ravenna e in particolar modo a Lugo di Ravenna, una squadra con il modulo prosciugamento sta operando in diversi cantieri della zona. Le operazioni proseguono senza interruzione.

Alluvione Emilia-Romagna, partiti gli aiuti dalla Valle d’Aosta

Una colonna mobile mista è diretta in Emilia-Romagna, nelle zone colpite dall’alluvione. A precedere la partenza un incontro fra il presidente della Regione, il Capo della Protezione civile regionale Pio Porretta e il Comandante del Corpo valdostano dei vigile del fuoco Salvatore Coriale per un approfondimento degli aspetti legati alla logistica degli interventi regionali in terra emiliana.

La colonna mobile è composta da 12 volontari della Protezione civile regionale, coordinati da un referente della colonna mobile, e 11 vigili del fuoco, di cui 8 permanenti e 3 volontari, coordinati da un ispettore antincendio. Tredici i mezzi, tra i quali il modulo per prosciugamento e il modulo logistico. La destinazione è Imola e i Comuni limitrofi.

“Sin dalle prime ore dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna – spiega il Presidente della Regione Renzo Testolin – la Valle d’Aosta si è da subito resa disponibile a inviare uomini e mezzi. Oggi abbiamo concretizziamo la nostra offerta di supporto con la partenza di una colonna mobile mista composta per il momento da 24 persone, tra volontari di Protezione civile e Vigili del fuoco. La nostra regione purtroppo ha conosciuto nel passato il dramma dell’alluvione ed ha anche sperimentato l’importanza della solidarietà. Con questo impegno vogliamo dare una mano a chi in questo momento sta soffrendo. Vogliamo dare il nostro contributo alla ripartenza di una popolazione che sappiamo forte e coraggiosa”.

Partenza Colonna mobile Protezione civile verso Emilia-Romagna
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