Salgono a due gli alpinisti dispersi sul versante francese del Monte Bianco. Dopo che dalla sera dello scorso 3 agosto i soccorritori ricercano senza esito un sud-coreano non presentatosi al rifugio del Goûter (dove era prenotato), l’allarme è scattato anche per un secondo scalatore straniero, del quale mancano notizie da ieri, giovedì 5.
Il disperso più recente risulta essere partito a metà pomeriggio dalla Capanna Vallot, lungo la via normale del Monte Bianco, lo stesso itinerario intrapreso a inizio settimana dall’alpinista asiatico. Gli uomini del Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix conducono le ricerche che, nel caso del sud-coreano, sono state complicate da ore di maltempo, con l’impossibilità di utilizzare l’elicottero.
Alla luce dell’accaduto, la prefettura dell’Alta Savoia ricorda che “l’ascensione del Monte Bianco non è una semplice escursione in quota, anche se si dispone del materiale adeguato ed indispensabile. Si tratta di un’uscita per alpinisti affiancati da guide, o per alpinisti esperti che padroneggiano le tecniche dell’assicurarsi”.
Sul Monte Bianco si sono registrate nell’ultima settimana – come spiegano i media francesi – precipitazioni nevose importanti, che hanno raggiunto i 50 centimetri sopra i 3mila metri di altitudine. Condizioni che rendono ancora meno agevole l’intervento dei soccorsi. Dalla prefettura sottolineano che le ricerche, oltretutto, mobilitano i servizi di soccorso in una fase sanitaria attualmente complessa per l’emergenza Covid oltralpe.