Ha patteggiato 2 anni di carcere (con sospensione condizionale della pena), dinanzi al Gup del Tribunale di Aosta, la donna chiamata a rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché allestimento di casa per il meretricio, a seguito di un’operazione della Squadra Mobile della Questura dello scorso 9 aprile. Quel mattino, Doly Bergano Carrasco, cittadina spagnola di 65 anni, era stata arrestata nella sua residenza di Crotone e il b&b di cui risultava titolare ad Aosta (attività che, per gli inquirenti, celava il giro di “squillo”) sequestrato.
Le indagini avevano preso il via a seguito del “via vai” in ore serali e notturne, segnalato nel condominio in cui si trovava l’attività. Per i detectives della sezione “Criminalità organizzata”, la donna dichiarava solo i redditi derivanti dalla gestione del bed & breakfast, ma a lei sono stati ricondotti una dozzina di conti correnti, con giacenze elevate fino a 50mila euro e movimenti quotidiani. Nella ricostruzione degli inquirenti, coordinati dal pm Luca Ceccanti, le prostitute figuravano come ospiti della struttura e il pagamento che versavano alla titolare celava, in realtà, il ritorno di una parte delle prestazioni incassate dai clienti.
La donna, che nel mentre è tornata in libertà per il venire meno della misura cautelare, era assistita all’udienza dello scorso 17 giugno dall’avvocato Filippo Vaccino del foro di Aosta. Ha sempre sostenuto di aver svolto l’attività di b&b, senza interessarsi di ciò che accadeva nell’alloggio. Tra gli elementi raccolti dai poliziotti diretti dal commissario capo Francesco Filograno vi era che sul portale “alloggiati”, su cui i titolari di strutture ricettive caricano i dati degli ospiti, per gli ultimi due anni figurasse la presenza solo di 30 ragazze, tutte di origine sudamericana, già segnalate per reati inerenti la prostituzione.