Botte in strada ad un uomo e ai poliziotti: arrestato 38enne

L’uomo, Youssef Cheraa, è finito in manette per resistenza, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale. Denunciata anche la moglie, una 28enne, per aver resistito agli agenti. Alla base del diverbio, per la Questura, motivi di droga.
polizia
Cronaca

Movimentato intervento della Polizia in via Monte Pasubio, ad Aosta, nella serata di ieri, giovedì 11 giugno, chiusosi con un arresto e una denuncia a piede libero. In manette è finito Youssef Cheraa, 38 enne marocchino, con l’accusa di resistenza, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale. La sua consorte, la 28enne G.A., di origini romene, è stata segnalata all’autorità giudiziaria dagli uomini della Questura di Aosta per aver resistito agli agenti.

Le Volanti erano intervenute sul posto, a seguito di una chiamata al 112 che segnalava una rissa. Al loro arrivo trovano solo Cheraa e la moglie, assieme ai figli piccoli. I due sostengono di essere stati aggrediti da un altro uomo, in procinto di allontanarsi. Gli agenti lo raggiungono e, mentre stanno sincerandosi della situazione, la famiglia si avvicina al gruppo con fare belligerante.

Nonostante i ripetuti richiami alla calma, ne nasce un tafferuglio. I poliziotti si frappongono per interromperlo, ma in due finiscono feriti da Cheraa (visitati al “Parini”, sono stati giudicati guaribili in 15 giorni). Al termine degli accertamenti, sentito anche il pm in turno Luca Ceccanti, scattano l’arresto e la denuncia. L’altro uomo coinvolto, anch’egli straniero e ferito, valuterà la querela per le lesioni riportate (sul luogo è giunto pure il 118). I bambini della coppia sono stati affidati alla nonna.

Secondo quanto ricostruito dalla Questura, il litigio iniziale sarebbe scattato per motivi di droga (anche se non è stato rinvenuto stupefacente nell’intervento di ieri). Youssef Cheraa era stato arrestato nell’operazione “Quei bravi ragazzi” della Squadra Mobile di Aosta del febbraio 2019, contro lo spaccio nel quartiere Cogne e nel centro del capoluogo. Per quelle contestazioni, aveva patteggiato 2 anni e 4 mesi di reclusione dinanzi al Gup del Tribunale di Aosta.

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