La “freccia” costantemente accesa di un bus che viaggiava in direzione Courmayeur, sull’A5, ha insospettito una pattuglia della Polizia stradale. Fermato il mezzo, nei pressi di Châtillon, gli agenti si sono trovati davanti ad un vero e proprio festival di irregolarità, culminate nel sequestro del pullman e in sanzioni, per l’autista, per oltre 500 euro.
È accaduto nello scorso fine settimana. Il veicolo stava trasportando una cinquantina di passeggeri, per una gita a Cogne. Dagli accertamenti è emerso che l’autobus non aveva effettuato le previste revisioni, l’uscita di sicurezza non era funzionante, l’estintore non era conforme e la cassetta di pronto soccorso era fornita di medicinali scaduti da circa dieci anni.
Inoltre, l’autista non indossava la cintura di sicurezza e, come se non bastasse, sul veicolo risultava pendente un provvedimento di pignoramento per dei debiti non pagati. Bloccato il mezzo, anche in relazione alle carenti condizioni di sicurezza, i passeggeri hanno comunque potuto proseguire il viaggio, a bordo di un altro autobus messo a disposizione dal titolare della società di trasporti.
Sempre nel week-end, la Polstrada ha proceduto a controlli notturni mirati al contrasto della guida in stato di ebbrezza, sia in autostrada, sia lungo la rete viabile ordinaria. Sono stati fermati, e sottoposti a verifica, oltre 50 veicoli e altrettanti conducenti. Un residente in Valle, classe 1984, è risultato positivo all’etiltest. La patente gli è stata ritirata immediatamente (per la successiva sospensione da tre a sei mesi), assieme ad una multa da oltre 500 euro.
Domenica scorsa, infine, una pattuglia della sottosezione della Stradale di Pont-Saint-Martin è intervenuta all’area di servizio di Châtillon dell’A5 per rilevare un incidente, con soli danni, in cui un’auto aveva urtato un palo dell’illuminazione. Il conducente, un 55enne milanese, è risultato in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico di quasi tre volte il limite consentito. E’ stato denunciato all’autorità giudiziaria e rischia una pena che potrà arrivare all’arresto fino a sei mesi, la sospensione della patente sino a un anno e un’ammenda oltre i 3mila euro.