Cadavere in una cantina del quartiere Cogne, assolto l’uomo a processo

Alberto Broglio, 41enne aostano, è stato prosciolto “per non aver commesso il fatto” dall'accusa di occultamento del cadavere di Emanuele Sella, 48 anni, trovato senza vita il 20 giugno 2019, alle “Case Giachetti”.
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Cronaca

Assolto per non aver commesso il fatto. E’ la sentenza emessa nella tarda mattinata di oggi, martedì 22 dicembre, dal giudice monocratico del Tribunale Marco Tornatore nei confronti del 41enne aostano Alberto Broglio, che era accusato di aver occultato il cadavere del 48enne Emanuele Sella, ritrovato il 20 giugno 2019 in una cantina sfitta delle “Case Giachetti”, nel quartiere Cogne ad Aosta.

L’imputato, difeso dall’avvocato Oliviero Guichardaz, aveva scelto il rito abbreviato. Il pm Maria Luisa Verna aveva chiesto al magistrato la condanna ad un anno di reclusione. Le motivazioni del verdetto sono attese entro trenta giorni. Sui fatti avevano indagato il Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri e la Squadra Mobile della Questura.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Broglio – che vive nello stesso immobile di via Lexert – era consapevole che Sella si fosse stabilito nelle cantine, in un periodo di sconforto per la sua esistenza, ed una volta accortosi della sua morte ha tentato di dissimulare la presenza del corpo senza vita, nella volontà di evitare ripercussioni.

In particolare, dopo aver cercato (invano) aiuto per spostare la salma, gli avrebbe spruzzato sopra del profumo. Un tentativo risultato infruttuoso, perché le temperature del periodo, piuttosto elevate, avevano fatto percepire nitidamente l’olezzo proveniente dalle cantine, facendo scattare l’allarme dei condomini. Dall’esito dell’autopsia, Sella era morto una ventina di giorni prima del ritrovamento nel seminterrato.

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