Cane colpito da un proiettile, l’Assessore: “Fu la Forestale a sparare”

I fatti risalgono all'8 maggio scorso nei boschi sopra Gignod. L'animale, ha spiegato ancora l'Assessore Carrel, scambiato per "un canide di grossa stazza", stava braccando un capriolo maschio.
Corpo forestale - forestali
Cronaca

A sparare al cane di una coppia di olandesi l’8 maggio scorso nei boschi sopra Gignod fu un forestale. Ad affermarlo è stato oggi in Consiglio regionale l’Assessore Marco Carrel rispondendo ad una interrogazione del consigliere Luca Distort della Lega Vda. “Il Comandante del Corpo forestale della Valle d’Aosta mi ha riferito che nel pomeriggio dell’8 maggio il personale del Corpo forestale operante nel controllo di routine nel territorio alto della zona di Gignod notava un esemplare di capriolo maschio in evidente difficoltà poiché braccato da un canide di grossa stazza, rivelatosi un cane di razza pastore tedesco. A questo punto uno dei due cercava di dissuadere il cane dall’attacco, urlando e cercando di allontanarlo. Non avendo ottenuto il risultato atteso l’operatore procedeva ad esplodere con l’arma di ordinanza due colpi con tiro non mirato, ma il cane non desisteva dall’attacco al capriolo, facendolo cadere”. A questo punto, falliti i due tentativi di allontanare il cane dal capriolo “l’operatore sparava in direzione del cane a distanza di 80/100 metri circa. Il cane a questo punto si allontanava in direzione opposta al capriolo che nel frattempo riusciva a guadagnare terreno e a scappare dileguandosi”.

Sull’accaduto indagano ora i Carabinieri, a cui è stata presentata dai proprietari del cane formale denuncia.  “Sono in corso attività di polizia giudiziaria per le contestazioni delle violazioni di cui alla legge regionale 37 del 2010 “Nuove disposizioni per la tutela e per il corretto trattamento degli animali di affezione” e legge regionale 64 del 1994 “Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e per la disciplina dell’attività venatoria””.

Il cane, raggiunto da un proiettile entrato e uscito, senza colpire organi vitali, quel giorno era stato lasciato libero dai proprietari, che però potevano monitorare gli spostamenti attraverso un Gps al collare. L’animale è ora in fase di guarigione.

“E’ evidente che al di là delle responsabilità, in corso di accertamento, la vicenda è spiacevole sotto diversi punti di vista, ma in base a quanto riportatomi dal Comandante emerge che la pattuglia in servizio sia tenuta alle disposizioni vigenti”.

Nella replica il consigliere Distort ha parlato di “tema estremamente delicato” auspicando “un buon lavoro investigativo per capire le dinamiche e sostenere la professionalità del personale del corpo forestale della Valle d’Aosta perché abbia tutti gli strumenti per operare nel migliore dei modi e per il nostro territorio perché i suoi visitatori meritano sicurezza, doversi difendere dall’attività umana e non dai pericoli naturali è abbastanza paradossale”. 

5 risposte

  1. Stranieri che vengono qui come terra di sfogo e conquista.In Olanda non avrebbero lasciato libero un cane del genere.
    La fauna selvatica è protetta proprio dalla guardia forestale e l’azione degli olandesi sfocia nella caccia di frodo anche se non intenzionale.
    Bene ha fatto il forestale a sparare.
    Purtroppo la consuetutdine di cani di grossa taglia lasciati liberi è diffusa qui da noi nei nostri alpeggi e non sono rari brutti incontri per escursionisti e mountainbike.

  2. Bisognerebbe che la Forestale sparasse ai padroni dei cani che pensano di poterli lasciare liberi ovunque.

  3. … Gignod non mi risulta sia parco nazionale, né zona protetta. E non è la prima volta che la forestale spara a vista da quelle parti! Mi pare di ricordare che hanno ucciso un cane, diversi anni fa… E se invece ad aggredire il capriolo fosse stato un cacciatore (umano), a nessuno sarebbe interessato…

  4. Pare un dilemma etico: lasciare azzannare un capriolo da un cane libero di grossa taglia o intervenire con rimedio anche estremo. Cani liberi in montagna: non da pastore addetti al rigoverno degli animali, no grazie.

  5. Perché il cane oltretutto pastore tedesco era libero se invece di un capriolo era una persona come finiva non dobbiamo permettere tutto solo perché straniero

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza ETermini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte