Legambiente ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo sulla carenza d’acqua e il prelievo non autorizzato nel lago di Lod (Chamois). L’udienza pre-dibattimentale si è aperta ieri, venerdì 20 ottobre, al Tribunale di Aosta. Imputati sono il sindaco di Chamois Lorenzo Mario Pucci, l’ex presidente del consorzio di miglioramento fondiario Renato Rigollet e il responsabile opeerativo della Cervino Spa Daniele Herin.
Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, furto d’acqua, interventi non autorizzati e deturpamento paesaggistico ed ambientale. Nel corso dell’udienza, sono state presentate dai difensori quattro eccezioni. Solo una è stata accolta dal giudice monocratico Maurizio D’Abrusco: presentata dall’avvocato Corrado Bellora, che assiste Herin, relativa all’inutilizzabilità di un verbale di sommarie informazioni rese da un testimone.
“L’accoglimento dell’eccezione – dice l’avvocato Bellora – rafforza la nostra tesi difensiva sostenuta sin dall’inizio, per cui la Cervino SpA non ha alcun ruolo nell’attività contestata”. La Procura, a seguito del deposito di investigazioni difensive e di una consulenza tecnica da parte del difensore del responsabile operativo della società, ha anche chiesto un termine per esaminare il materiale. L’udienza è stata quindi rinviata, per il prosieguo della fase pre-dibattimentale, al prossimo 29 gennaio.
Le indagini
Nella tesi d’accusa, l’utilizzo dell’acqua del lago avveniva, senza le dovute autorizzazioni, a fini di innevamento artificiale. Le indagini, coordinate dal pm Giovanni Roteglia, sono state condotte dalla stazione di Antey del Corpo forestale della Valle d’Aosta. Gli accertamenti (che hanno incluso una perquisizione al complesso di approvvigionamento delle acque) erano stati avviati a seguito di una segnalazione di Legambiente e di un comitato a difesa del lago.
Agli occhi della Procura, che ha disposto anche una perizia (dalla quale ricava conferma delle sottrazioni d’acqua e della mancata alimentazioni), la carenza idrica è iniziata nella stagione invernale 2021-22, almeno fino all’estate 2022. Dallo stato di secca dello specchio d’acqua (a 2.015 metri di altitudine, sulle alture del solo comune valdostano inaccessibile in auto) sarebbe derivata, nell’impostazione accusatoria, anche la morte della vegetazione lacustre.
Chiusa la causa al Tribunale delle acque
Sempre riguardo al lago di Lod, negli scorsi giorni il Tribunale Superiore delle Acque pubbliche di Roma ha sentenziato la “sopravvenuta carenza d’interesse alla decisione” sul ricorso presentato da Legambiente e da alcuni residenti (proprietari e consorzisti) in merito alle concessioni idroelettriche rilasciate all’ingegner Andrea Gadin e che vedevano l’uso del lago quale bacino d’accumulo dell’acqua per due centrali idroelettriche.
La decisione del Tribunale origina dal fatto che, successivamente alla presentazione dell’impugnazione, il professionista ha rinunciato al quell’utilizzo del lago. Secondo il Comitato SalvaLod, “la sentenza specifica anche che, in un eventuale futuro nuovo progetto presentato dall’ing. Gadin (che mantiene la concessione), il lago ‘non potrà più assumere alcuna funzione’ e che la necessaria nuova valutazione di impatto ambientale dovrà tenere conto della non disponibilità del lago”.
“Un risultato importante, – commenta Vittorio Vicentini, presidente del Comitato per la salvaguardia del lago di Lod e l’ambiente di Chamois – che sottolinea l’efficacia delle nostre azioni e sottolinea ancora una volta l’importanza e la ricchezza dell’ecosistema del lago e delle numerose forme di flora e fauna presenti lungo le sue rive”.