La presenza e l’agire, tra i tavoli del Casinò di Saint-Vincent, nell’ambito delle attività demandate alla società “De Vere Concept”, di una persona che non rivestirebbe ruoli formali nella stessa. Inoltre, il tentativo ritenuto “poco chiaro”, effettuato da un altro individuo, ma nelle medesime circostanze, di cambiare ad una cassa della casa da gioco del contante (in quanto tale, difficilmente tracciabile).
Sono due degli episodi, risalenti alle scorse settimane, indicati in un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Aosta dall’assessore regionale alle finanze, attività produttive, artigianato e politiche del lavoro, Stefano Aggravi. Alla “De Vere Concept” il Casinò ha affidato tra l'altro, nel gennaio di quest’anno, l’azione di promozione e di gestione dei tornei di poker, con la nascita di una partnership che ha significato anche la riapertura della sala “Evolution”.
Contattato al riguardo, l’esponente leghista, titolare della delega alla casa da gioco nella Giunta di piazza Deffeyes, non concede più di un: “Ho fatto quello che andava fatto”. Parole che lasciano intendere l’aver voluto segnalare all’autorità giudiziaria, nell’ottica di evitare condotte omissive, elementi di cui le strutture regionali preposte al controllo sul Casinò di Saint-Vincent sono venute a conoscenza durante i loro accertamenti.
In questo senso, l’esposto depositato dall'amministratore non prefigura ipotesi di reato, limitandosi all’enunciazione dell’accaduto. La Procura ha aperto, al momento, un “modello 45” (“fatti che non costituiscono notizia di reato”) ed accertamenti sono in corso. La “De Vere Concept” è una Srl, con sede legale a Saint-Vincent, fondata nel novembre 2017, cioè meno di due mesi prima della sottoscrizione del contratto con la “Casinò de la Vallée”. Presenta un capitale sociale di 30mila euro, detenuto rispettivamente al 45% e al 55%, da due soci. Il titolare della quota minoritaria è anche amministratore unico della società.