Casinò, il Tribunale “punta gli occhi” sull’assemblea dei soci

03 Giugno 2019

Si avvicina la seconda convocazione dell’assemblea dei soci della “Casinò de la Vallée”, con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio dell’azienda allo scorso 31 dicembre, e il Tribunale di Aosta “punta gli occhi” su tale appuntamento, in calendario per venerdì prossimo, 7 giugno.

Il giudice delegato Marco Tornatore ha disposto oggi, lunedì 3 giugno, che il commissario giudiziale nominato per la procedura di concordato intrapresa dalla Casa da gioco, il commercialista torinese Ivano Pagliero, elabori e presenti una relazione sull’andamento dei lavori, oltre ad acquisire il verbale assembleare.

La decisione del magistrato è motivata, come spiegato nel provvedimento che la sancisce, dalla necessità di acquisire informazioni dettagliate sull’andamento dell’assemblea, nell’interesse sia della procedura concordataria avviata, sia dei creditori dell’azienda.

Non più tardi di una settimana fa, nella relazione inviata a questi ultimi, in vista dell’assemblea fissata per il 9 luglio prossimo, al fine di sottoporre loro la proposta di ristrutturazione dei crediti, il commissario Pagliero era stato categorico sul tema dell’adozione del documento contabile predisposto dall’amministratore unico Filippo Rolando.

“Non pare immaginabile che si prosegua nel concordato (sottoponendo lo stesso alla votazione dei creditori) senza che, prima, sia stato approvato il bilancio dell’esercizio 2018 – aveva scritto – che è proprio quello in cui la società è stata posta sotto l’egida del Tribunale”.

Tuttavia, la Regione, principale socio della Casa da gioco (l’altro è il Comune di Saint-Vincent), non si era presentata alla prima convocazione dell’assemblea, lo scorso 23 maggio. A spiegare il perché era stato il giorno stesso, direttamente nell’aula del Consiglio Valle, il presidente Antonio Fosson: “non avevamo gli elementi per considerare e giudicare i termini di questo bilancio”.

Nella stessa occasione, il Capo dell’Esecutivo aveva confermato la volontà di presentarsi all’appuntamento del prossimo 7 giugno “avendo finalmente tutti gli elementi per poter esprimere un parere”. Al riguardo, sia il Collegio sindacale, sia la società di revisione del Casinò, la KPMG, hanno comunicato di non essere in grado di esprimere un parere sulla bozza di bilancio.

Al di là delle frasi riservate alle sedi istituzionali, le perplessità del socio Regione sul bilancio (che presenta una perdita di esercizio di 55 milioni di euro) non sono un segreto. L’amministrazione ha anche affidato un incarico, ad uno studio legale romano, di “supporto giuridico”, volto “alla valutazione del progetto di bilancio della Casino de la Vallée”. L’azione include, oltre all’elaborazione di una relazione finale, anche l’affiancamento del Presidente e la partecipazione alle sedute assembleari.

I conti di Saint-Vincent fanno infiammare anche la polemica politica nell’opposizione, con i gruppi di Lega Nord e Mouv’, da una parte, e Adu VdA, dall’altra, che si son dati battaglia a colpi di comunicati stampa nella scorsa settimana. La temperatura è poi salita ulteriormente nelle ultime ore, con l’abbandono della maggioranza da parte del consigliere Restano, ed il venir meno dei numeri della compagine di governo pare destinato a rendere ancora più sdrucciolevole il cammino per l’amministrazione, in particolare sui dossier rilevanti, come il Casinò.

A insistere per l’approvazione del bilancio entro l’assemblea dei creditori del concordato era stato anche all’inizio di maggio, in due lettere inviate a piazza Deffeyes, l’au Rolando stesso, invitando la compagine sociale a “considerare che, in un momento così estremamente delicato, siamo tutti tenuti a fare ogni possibile sforzo (ove occorra anche abbandonando le rigidità formali) nel nome dell’obiettivo, mi auguro comune a tutti, di evitare il fallimento di Casino de la Vallée SpA”.

Sul destino della casa da gioco pesa infatti anche l’istanza fallimentare presentata dalla Procura della Repubblica, che corre “parallela” al concordato: la sua discussione è sospesa finché la procedura concorsuale progredisce, ma ritornerebbe all’ordine del giorno qualora l’ipotesi concordataria non venisse omologata. L’Assemblea del 7 giugno – e l’attenzione del Tribunale, implicitamente, lo conferma – si annuncia quindi come momento cruciale nella vita dell’azienda.

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