Il giudice si esprimerà nei prossimi giorni sulla nuova richiesta di revoca degli arresti domiciliari, depositata dai legali dell'ex procuratore capo di Aosta facente, funzioni Pasquale Longarini.
L'ipotesi è che ad oltre un mese dall'arresto sia venuto meno il "pericolo di inquinamento probatorio" legato alle "ulteriori indagini" che – scriveva il giudice il 7 febbraio, rigettando la prima richiesta di revoca – "appare necessario effettuare", anche "con l'assunzione di dichiarazioni di persone informate sui fatti". Inoltre il 9 febbraio Longarini è stato sospeso dalle sue funzioni con un provvedimento del Csm: una condizione che farebbe venire meno "il pericolo di reiterazione delle condotte criminose".
Assistito dagli avvocati Claudio Soro e Anna Chiusano, Longarini, ai domiciliari dal 30 gennaio, è indagato dalla Procura di Milano per induzione indebita – insieme all'amico imprenditore Gerardo Cuomo – e favoreggiamento.