Dopo l'incontro di giovedì sera a Nus ieri, venerdì 6 novembre, la popolazione di Fenis ha gremito la sala del centro di Tzanté de Bouva. Dietro al tavolo degli oratori c'erano il sindaco, Fabio Cerise, il colonello Guido Di Vita e il maresciallo della stazione di Nus, Alessandro Calisti. "E' un tema che interessa tutta la comunità – ha esordito il sindaco Cerise – ci sono soggetti che riescono ad entrare con facilità nelle nostre case e non rubano solamente, ma violano anche la nostra intimità".
L'obiettivo della serata era di informare i cittadini, dare loro qualche consiglio e raccogliere anche le loro proposte, critiche e lamentele. "Cosa possiamo fare?", ha chiesto la platea. "Bisogna prendere piccoli accorgimenti – ha spiegato il colonello Di Vita – piccole cose che sembrano banali ma non lo sono. Non lasciate le chiavi sulla macchina, tirate giù le tapparelle la sera o quando siete via, e comunicateci ogni movimento sospetto, sono meglio 100 telefonate in più che 1 in meno".
Sono diversi i sentimenti che aleggiano tra i cittadini di Fénis, da una parte c'è la paura, il timore che qualcuno possa introdursi in casa propria, rubare, frugare tra i propri affetti. Dall'altra c'è la rabbia, perché Fénis e i comuni limitrofi, nell'ultimo mese sono state bersaglio di ladri, che riescono ad entrare e uscire dalla case con grande facilità. "Ci impiegano cinque minuti – ha proseguito Di Vita – arrivano con un'attrezzatura semplice, dotati solo di trapano, probabilmente a mano, con punta dieci. Con questo fanno un foro sulle finestre e entrano, una volta dentro si buttano nel posto dove generalmente le persone tengono il portafogli, nella cappelliera all'ingresso delle case, arraffano velocemente quello che trovano e escono".
Per far fronte alla situazione è stato formato un Cosp, un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. "E' stata messa in piedi una task forze – dice il sindaco – che vede la collaborazione di Polizia, Carabinieri e Guardia Forestale". Ma sottolineano tutti "serve anche il vostro aiuto".
La zona più battuta dalle forze dell'ordine è quella attorno alla ferrovia e all'autostrada. Si è visto che i malviventi scappano perdipiù attraverso i prati che portano alla ferrovia. "Non dovrebbero essere più di due-tre persone – dice Di Vita – probabilmente conoscono bene la zona, magari ci hanno lavorato, ma non sono una banda organizzata. Scelgono la casa che gli sembra più facile, entrano, fanno il colpo e passano alla successiva. Ci mettono poco, nel giro di poche ore possono visitare anche 4-6 appartamenti".
I ladri in questione non sono violenti, e tutte le volte che sono stati disturbati, da voci, luci, cani o altro se la sono data a gambe. "Ma se li trovo in casa che faccio?". "Le cose sono due – sostiene ancora Di Vita – o li spaventate e li fate scappare, oppure se ve la sentete potete immobilizzarli e chiuderli in casa". I topi d'appartamento non avrebbero coltelli perché "sono consapevoli che con un coltello il furto diventa una rapina a mano armata. E se con un furtarello il giorno dopo escono dal carcere, con una rapina no".
Insomma, non sono degli sprovveduti, ma la notizia data da Di Vita ha un po' scoraggiato la platea. "Escono il giorno dopo? Allora tanto vale che li arrestiate!". Ma, si sa, le forze dell'ordine devono sono applicare la legge, è la politica a farla.
"Non siamo qui l'isola felice che eravamo trent'anni fa – conclude il sindaco Cerise – quando potevamo dormire con le porte aperte, speriamo solo che si tratti di un ciclo, e che i ladri lascino Fénis". Dal 9 ottobre scorso sono stati 16 i furti riusciti sul territorio di Fénis, a questi vanno aggiunte 4 tentati.