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Cervinia, nessuna traccia dell’escursionista biellese disperso

L’uomo, 63 anni, era partito ieri mattina, portando con sé l’attrezzatura da sci alpino. Tre sorvoli in elicottero sui due versanti, e le ricerche via terra – anche con un drone – hanno dato sinora esito negativo.
Cronaca

Ai sorvoli in elicottero di stamattina del Soccorso Alpino Valdostano ne sono seguiti un altro sul versante italiano del Cervino e due da parte di Air Zermatt, su quello elvetico, ma tutti senza risultati. Lo scialpinista biellese 63enne di cui, sul far della serata di ieri, giovedì 28 marzo, è stato segnalato da un parente il mancato rientro da un’escursione, non si trova.

Le operazioni di ricerca sono continuate oggi anche via terra, concentrandosi in particolare nella zona del ghiacciaio Unterer Theodulgletscher, sulle pendici svizzere della “Gran Becca”: è infatti risultato oltreconfine l’ultimo segnale gps registrato dal telefono cellulare del disperso. Vi hanno collaborato cinque guide del SAV, cinque finanzieri del Sagf del Breuil e cinque Vigili del fuoco. È stato usato anche, per osservare alcune aree dall’alto, vista l’elevata presenza di crepacci, un drone. Nemmeno da queste attività, al momento, sono giunti riscontri.

L’uomo era partito nella mattinata di ieri, portando con sé l’attrezzatura da sci alpino. L’allarme è scattato quando non ha fatto rientro e, dopo l’individuazione della sua auto in un parcheggio del Breuil, le squadre si erano mosse già in serata, e sino alle 3 del mattino, nella parte “alta” del comprensorio di Cervinia, tra i 2.500 e i 3.600 metri di altitudine, privilegiando le zone fuoripista. Per oggi, le operazioni dei soccorritori sono state sospese. Riprenderanno nella mattinata di domani, sabato 30 marzo.

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