Il postino di La Salle Maurillio Bovard, la moglie Nadia Pascal e la figlia Katia Bovard, Valter Pascal vigile di La Salle, Pierlucio Tinazzi “Spadino” il motard in servizio al tunnel, e l’autista Stefano Manno. Sono i nomi delle sei vittime valdostane che il 24 marzo del 1999 morirono nell’incendio divampato all’interno del Traforo del Monte Bianco.Causato dalle fiamme divampate dal tir dell’autista belga Gilbert Degrave, per spegnere il rogo i pompieri impiegarono oltre due giorni.
Una delle tragedie più grandi della Valle d’Aosta è stata commemorata questa mattina in occasione dell’annuale cerimonia davanti al monumento dedicato alle vittime della tragedia posto all’uscita del tunnel, sul versante francese. Le vittime di quel lontano 24 marzo furono complessivamente 39, tra le quali 16 italiani.
Questa mattina in una Chamonix imbiancata da una delle ultime nevicate del periodo una delegazione valdostana guidata dal Presidente della Regione Augusto Rollandin e dal Presidente del Coniglio regionale Alberto Cerise ha presenziato la cerimonia organizzata dall’Association des familles des victimes presieduta da André Denis. Presenti anche Pierre-Etienne Denis, presidente della Fédération nationale des victimes, Gérard De Pablo, presidente dell’ATMB, Eric Fournier, sindaco di Chamonix, e Dominique Bussereau, Segretario di Stato con delega ai Trasporti del Governo francese. Un lungo minuto di silenzio seguito dal lancio finale di 39 palloncini di 9 colori diversi, a rappresentare le altrettante nazionalità delle vittime, ha chiuso la cerimonia.
Rollandin e Cerise, di fronte ad una folla commossa, hanno posto una corona di fiori ai piedi dell monumento che ricorda le vittime, così come hanno fatto le autorità francesi. “Tutti i valdostani – ha affermato il Presidente Rollandin prima della cerimonia – ricordano con dolore il 24 marzo 1999, giorno in cui si è consumato uno dei lutti più grandi e più sentiti per la Valle d’Aosta. Il ricordo di quel giorno nefasto deve restare vivo in ognuno di noi, e sollecitare costantemente la massima attenzione al tema della sicurezza, per proseguire quello sforzo di adeguamento strutturale e regolamentare che ha portato, oggi, l’affidabilità del tunnel del Monte Bianco ai più alti livelli”.
Intanto lunedì 22 marzo a Palazzo regionale ad Aosta è stato firmato l’accordo transattivo che ha definito i contenziosi civili tra la Regione e le Società di gestione del Traforo del Monte Bianco (la Società italiana per il Traforo del Monte Bianco e la Autoroute et Tunnel du Mont Blanc), in relazione ai danni conseguenti l’incendio del 24 marzo 1999 all’interno del Traforo del Monte Bianco. La proposta transattiva prevede il versamento da parte di Sitmb e Atmb della somma di 2 milioni 350 mila euro, somma che ripaga la Regione dei costi di assistenza legale fino ad ora sostenuti e ancora da sostenere per l’esecuzione dell’accordo.
Se sulla tragedia il processo penale si è concluso nel 2007 con 12 condanne e 4 assoluzioni, la causa civile per liquidare le somme dovute ai parenti delle vittime del traforo è ancora in corso al tribunale di Aosta. Si parla di 34 milioni di euro.