Contenzioso Rai-Regione sulle tv francofone, la partita riprende al Tribunale civile
Si prepara a riprendere, dinanzi al Tribunale civile di Roma, dopo che il Tar della Valle d’Aosta si era dichiarato incompetente, la querelle tra la Regione e Rai Com SpA (una delle società del gruppo della tv di Stato) sulla natura economica della ritrasmissione delle tv francofone nella nostra regione, nel periodo dal 1994 al 2009. La Giunta presieduta da Erik Lavevaz ha adottato oggi, lunedì 30 maggio, la delibera che stabilisce la costituzione in giudizio dell’ente e il conferimento di un incarico esterno di patrocinio legale.
La società chiede di dichiarare l’onerosità della convenzione stipulata tra la Rai e la Regione per la ridiffusione, con il riconoscimento degli “arretrati”, calcolati in poco più di 8 milioni di euro. Per l’amministrazione regionale, la ritrasmissione (che nel periodo contestato riguardava il canale svizzero Télévision Suisse Romande 1 e quello francese France2) è da intendersi a carico dell’azienda, poiché “obbligo di servizio pubblico”, alla luce di una previsione della legge di riforma della Rai risalente al 1975.
La tv di Stato sostiene, per parte sua, che la previsione normativa cui fa riferimento il “broadcaster” statale sia oggi da intendersi “implicitamente abrogata”. Dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta, cui Rai Com SpA aveva depositato ricorso in origine per sostenere le sue ragioni, la partita si era chiusa nel 2021 con l’accoglimento dell’eccezione sollevata dalla parte regionale.
Dal momento che “la controversia riguarderebbe un rapporto di natura esclusivamente patrimoniale”, i giudici amministrativi si erano pronunciati non competenti a decidere, indicando il giudice ordinario come sede naturale di quel contenzioso. Si parla ora di “giudizio in riassunzione” davanti ai giudici civili di Roma. Per l’incarico di rappresentanza legale la Giunta ha stanziato la somma di 40.978 euro.