Controllo del territorio e vicinanza al personale: la “ricetta” del neo-Questore Musti

Insediatosi ieri, succedendo al collega Ivo Morelli (ora a Piacenza), il più alto dirigente della Polizia in Valle ha incontrato i giornalisti, declinando obiettivi prioritari e restituendo le prime impressioni su un “territorio bellissmo”.
Carlo Musti
Cronaca

La gratitudine nei confronti del Capo della Polizia Giannini per il conferimento del “primo incarico da Questore” e la voglia di scoprire “questo territorio bellissimo appena ne avrò la possibilità”. Sono le prime sensazioni espresse dal nuovo Questore di Aosta, Carlo Musti, insediatosi ieri negli uffici di corso Battaglione, succedendo a Ivo Morelli (da ieri a Piacenza). Dopo alcuni incontri istituzionali (che hanno incluso il Sindaco di Aosta), per il più alto dirigente della Polizia di Stato in Valle è stata oggi la volta di fare la conoscenza dei giornalisti del luogo.

Ha esordito, con al fianco il vicario Giorgio Bacilleri e il capo di Gabinetto Mariateresa Pino, declinando due obiettivi prioritari. Il primo: “valorizzare la prevenzione e il controllo del territorio”. Quest’ultimo, inteso però come “conoscenza capillare, diffusa” dello stesso, che deriverà “da un patrimonio di informazioni non solo dalle forze dell’ordine, ma da tutti gli attori della sicurezza: cittadini, enti, istituzioni”. La convinzione del nuovo Questore è che la “Volante, la Squadra Mobile, la Digos devono conoscere le criticità dei territori”, pena un’azione non efficace.

Dopodiché – è l’altro traguardo citato da Musti, 61enne di Roma – “il Questore è anche un comandante di uomini”, quindi la volontà è di “stare vicini al personale”, per “riuscire a far lavorare al meglio sia chi fa parte della Polizia di Stato, sia dell’amministrazione”. Ventiquattr’ore sono poche per un giudizio compiuto, ma le prime sensazioni sono di “paesaggi stupendi”, con “una qualità della vita notevole” e di una “squadra, all’interno della Questura, di colleghi preparati, che conoscono dinamiche e criticità”.

La situazione del personale, peraltro, ha visto l’arrivo di “8 agenti in prova a fine dicembre” e “proprio oggi di altri due agenti effettivi”. Inserimneti grazie ai quali “l’organico della Questura ha avuto un sospiro di sollievo”, visto che “c’è stato un grosso turn-over, come sapete”. All’orizzonte su questo versante, inoltre, il fatto che “la nostra amministrazione sta riprendendo l’attività concorsuale”.

Tra le volontà, a breve, un “incontro con i Sindaci, per fare il focus” delle varie realtà territoriali. Tra gli altri confronti istituzionali già avuti, un primo contatto con il Presidente della Regione. Le attribuzioni prefettizie del Capo dell’esecutivo, per Musti, sono frutto di una “situazione normativa speciale e ognuno rispetterà i propri ruoli e le proprie funzioni”. In agenda, comunque, ci sono già “eventi in scadenza, come la fiera di Sant’Orso” e quindi, con il presidente Lavevaz, “avremo modo di lavorare fianco a fianco”.

Entrato in Polizia nel 1991, il neo-Questore ha vissuto una carriera in movimento quasi perenne. Iniziata alla Polfer di Messina, lo ha visto poi tornare nella capitale, prima al Dipartimento di Pubblica sicurezza, poi alla questura di Roma. Ad una parentesi all’ispettorato della Camera dei Deputati (“occupandomi della sicurezza di tre Presidenti”) sono seguiti la questura di Mantova, il secondo ritorno a Roma (per dirigere due commissariati e la Polizia amministrativa) e il compartimento Polfer di Verona e Trentino-Alto Adige. Quindi, Aosta, che da ieri è il suo presente.

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