Convalidato l’arresto di Pandolfino: “tentato omicidio plurimo”

Nel frattempo proseguono le ricerche dell'arma con cui l'uomo ha ferito l’ex moglie e l’attuale compagno: si tratta di una calibro 7,65, che potrebbe essere stata gettata da Pandolfino in qualche tombino nel tragitto di rientro a casa.
I luogo dove è avvenuto il fatto
Cronaca

E’ arrivata questa mattina, direttamente dal carcere di Brissogne, la convalida dell’arresto di Antonino Pandolfino, il quarantasettenne aostano con precedenti penali per droga, fermato ieri notte dalla Polizia con l’accusa di tentato omicidio plurimo, con l’aggravante della premeditazione.

La misura cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Aosta, Maurizio D’Abrusco, che ha interrogato l’uomo nella casa circondariale di Brissogne, dove è attualmente detenuto. Per Pandolfino l’accusa è di tentato omicidio plurimo: il movente, secondo gli inquirenti, sarebbe di natura passionale.

“Il mio cliente – ha dichiarato l’avvocato difensore, Michela Malerba del foro di Torino – si è detto molto dispiaciuto dell’accaduto e si è avvalso della facoltà di non rispondere”. Sui contorni della vicenda, quindi, rimangono ancora aperti alcuni interrogativi, alimentati proprio dal silenzio dell’uomo, sia in occasione degli interrogatori in questura, subito dopo all’arresto, sia in mattinata di fronte al GIP.

L’uomo, intorno alla mezzanotte, si era nascosto nell’androne del secondo piano della palazzina di via Antica Zecca dove vive la moglie, Maria Caterina Verduccio, di 41 anni, dalla quale si sta separando. Dopo aver atteso il ritorno a casa dell’attuale fidanzato, Ilir Xhialli, cittadino albanese di 24 anni, Pandolfino ha approfittato del momento in cui l’uomo apriva la porta per sparare un colpo al fianco all’ex moglie. Nel frattempo, il ragazzo albanese si è lanciato dalla finestra, riuscendo a fuggire ma rimanendo ferito lievemente al braccio da uno dei sei colpi esplosi dalla pistola dell’aggressore.

In seguito all’intervento del 118 e della polizia, Pandolfino è stato rintracciato e arrestato poco dopo al quartiere Cogne, in via Capitano Chamonin, dove vive la madre. Maria Caterina Verduccio, che nella notte era stata operata all’ospedale Parini di Aosta, è stata trasferita dal reparto di Rianimazione a quello di Chirurgia d’urgenza: i medici non hanno ancora sciolto la prognosi ma la donna non è in pericolo di vita.

Nel frattempo proseguono le ricerche dell’arma con cui l’uomo ha ferito l’ex moglie e l’attuale compagno: si tratta di una calibro 7,65, che potrebbe essere stata gettata da Pandolfino in qualche tombino nel tragitto di rientro alla propria abitazione. Infine, gli inquirenti sono in attesa dei risultati degli esami svolti dalla polizia scientifica.

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