Oltre ai ventotto multati per essere stati trovati in giro senza motivi effettivi, previsti dai provvedimenti sul contenimento del nuovo Coronavirus, un aostano è stato denunciato dalla Polizia sabato scorso, 4 aprile, perché era all’esterno della sua abitazione malgrado fosse stato posto in isolamento, con ordinanza del Sindaco.
E’ accaduto nel pomeriggio, quando a seguito di una chiamata al 112 una Volante della Questura ha raggiunto un condominio nella zona di via Chambéry. L’uomo era in cortile, in pigiama, intento a chiacchierare con un altro abitante dello stabile, quest’ultimo affacciato al suo balcone.
Provvedimento normalmente emanato a seguito dell’accertamento di contatti con casi risultati positivi a Covid-19, l’ordinanza che dispone l’isolamento (a ieri vi sono interessate, in tutta la Valle, 2.701 persone) non consente a chi ne è raggiunto di uscire dall’abitazione. All’uomo è stata così contestata la violazione del testo unico sulle leggi sanitarie, in particolare l’inosservanza di “un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva”.
La sanzione, di carattere penale (quindi inflitta al termine di un procedimento, che viene innescato dalla denuncia delle forze dell’ordine), è stata rivista con il recente decreto del 25 marzo stabilendo “l’arresto da 3 a 18 mesi e un’ammenda da 500 a 5.000 euro”.
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Cioè, se ho ben capito, costui stava nella sua proprietà, nel suo giardino (che immagino ben più largo di 1 mq, giusto a proposito di distanze) e stava parlando, da lontano, con un abitante dello stabile che stava, in alto, affacciato al balcone. E costui si è visto arrivare in casa i Carabinieri per tal motivo ed è stato da questi denunciato per un reato che neanche Shoko Asahara.
Mi chiedo se non si stia un tantino esagerando! E forse chi sta dietro le finestre, chiudo da 3 settimane ad impazzire e a fare il delatore, meglio farebbe ad andare sul balcone e prendersi un po’ di sole e una boccata d’aria.