Coronavirus, nella “Fase 2” forze dell’ordine vigili contro gli assembramenti

Gli spostamenti devono rispondere ai motivi contemplati dai provvedimenti, ed è ancora necessaria l'autodichiarazione, ma i controlli – secondo la circolare del Capo della Polizia – devono considerare l'allentamento del confinamento.
Il drone usato dai Carabinieri nei controlli.
Cronaca

L’inizio della “Fase 2” in Valle – il periodo dell’emergenza caratterizzato dalla ripresa di alcune attività e dall’ampliamento degli spostamenti possibili, con l’obiettivo di tornare progressivamente alla quotidianità, caratterizzata però alle precauzioni necessarie a convivere con il nuovo Coronavirus – è stato raccontato in diretta da Aostasera, con inviati in più punti del territorio.

Il maggior traffico sulle strade, come la quantità più elevata di persone in giro a piedi, erano evidenti, anche ad un’occhiata distratta, sin dalle prime ore del mattino. Le autorità, tuttavia, lo hanno ribadito più volte: si tratta di un momento con maggiori possibilità di movimento, non di un “liberi tutti”. Le uscite, per le quali si rende sempre necessaria l’autodichiarazione (aggiornata nei contenuti e disponibile nella nuova versione), debbono comunque rispondere a motivi ben precisi.

A lavoro, estrema necessità (come la spesa settimanale) e motivi di salute è stata aggiunta, dopo oltre cinquanta giorni di “lockdown” pressoché totale, anche la possibilità di lasciare la propria abitazione per compiere attività motorie e sportive, oppure per rendere visita a un parente o congiunto.

In quest’ottica, continuano anche le attività di vigilanza delle forze dell’ordine. La “chiave di lettura” del momento è stata dettata da una circolare del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, inviata all’indomani del decreto del presidente Conte a Questori e Prefetti. Se, fino ad oggi, l’input era di un approccio mirato “a limitare o finanche escludere in radice le occasioni di rischio di diffusione del contagio, in primis mediante la massima rarefazione dei contatti sociali”, da oggi occorre “coniugare” il “primario e prevalente obiettivo della tutela della salute del personale, alla cui salvaguardia deve essere ispirata ogni azione”, con la nuova situazione determinata “dall’allentamento delle misure di confinamento”.

Per questo, il questore di Aosta, Ivo Morelli, spiega “i controlli rimarranno gli stessi, è chiaro che d’ora in poi la nostra attività si concentrerà maggiormente ad evitare assembramenti”. La logica dettata dalla circolare è anche quella di effettuare monitoraggi finalizzati a segnalare alle istituzioni eventuali situazioni maggiormente a rischio, eventualmente per rimodulare modalità e orari delle aperture.

Sulla stessa lunghezza d’onda il comandante del Gruppo Carabinieri Aosta, il tenente colonnello Carlo Lecca, che dopo aver premesso “i servizi di controllo continuano, anche perché da oggi ci sono molte più persone fuori casa”, spiega che il punto sarà “vigilare per evitare gli assembramenti”. La tecnologia verrà in supporto all’Arma, “anche con l’utilizzo di droni, in luoghi come parchi e aree verdi”.

Nella circolare, Gabrielli si sofferma anche su un altro aspetto della “Fase 2”, quasi svanito nei quasi due mesi di confinamento: “prevedibilmente si assisterà a una ripresa delle attività delittuose riconducibili alla cosiddetta criminalità diffusa”. Una indicazione su cui le forze dell’ordine sono chiamate a vigilare con particolare attenzione, che è bene non sfugga anche ai cittadini. Il Covid-19 si è aggiunto ai problemi della quotidianità italiana, non li ha sostituiti.

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