La Corte dei Conti di Aosta, in udienza questa mattina contesta ai capigruppo di Fédération Autonomiste, nell'ambito dell'inchiesta sui fondi dei gruppi consiliari della passata legislatura in Consiglio Valle, anche il reato di 'dolo', oltre a quello di 'colpa grave'.
Secondo il procuratore Roberto Rizzi, infatti: “Claudio Lavoyer era membro dell'ufficio di Presidenza che il 27 luglio 1998 aveva individuato la necessità del mantenimento delle pezze giustificative delle spese effettuate e della loro rendicontazione”. La Procura contesta ai due ex Féd – Lavoyer e Leonardo La Torre – un danno erariale di 157mila 272 euro (137mila a La Torre, 22mila a Lavoyer). “Per questo gruppo consiliare – spiega Rizzi – manca completamente qualsiasi elemento documentale che giustifichi la spesa, è uno dei casi più eclatanti. L'opinione della Procura è che tutto ciò per cui non è stata data prova di spesa è fonte di danno per il bilancio regionale”. Contestati inoltre 60mila euro di fondi indirizzati al giornale di Fédération 'La Voix Autonomiste' che, stando all'accusa “era esterno al gruppo consiliare e nemmeno più pubblicato dal 2012”.
Nessuna novità per quel che riguarda invece la posizione di Carmela Fontana, capogruppo del Partito Democratico nella scorsa legislatura, alla quale vengono contestati 208mila 553 euro per prelievi in contanti non giustificati (38mila euro); spese del gruppo per debiti a nome del Pd (86mila euro); pagamenti di beni e servizi e acquisiti (33mila euro). Qui il Procuratore Rizzi fa notare soprattutto l'incoerenza di 'spese di rappresentanza' con le finalità del gruppo: “Destano meraviglia le uscite fatte per contribuire alle spese di partito per l'acquisto di 200 kg di carne per la Festa della capra, le 'Cocomerate democratiche', l'acquisto di motorini e biciclette come montepremi per la Festa del PD".
Nel merito risponde, in difesa di tutti e tre gli imputati, l'avvocato Fabrizio Callà: “Fino alla legge regionale del 2012 – spiega – non c'era alcun atto giuridicamente rilevante che prevedesse che i gruppi consiliari dovessero consegnare la rendicontazione o conservare le pezze giustificative. Fédération poi ha consegnato tutta la parte sul prelevamento in contanti e sulle spese sostenute attraverso bonifici, che contengono cifre precise e causali. Il contributo per il giornale era dato per gli spazi di informazione sull'attività svolta dal gruppo consiliare, e la perizia svolta dal giornalista professionista Minuzzo conferma che questi spazi avevano questa finalità per il 90% della pubblicazione”.
Sulla funzione di Lavoyer nell'Ufficio di Presidenza, e sul 'verbale' che chiedeva le pezze giustificative delle spese Callà aggiunge: “Esistono dei 'brogliacci' preparati in vista dell'assunzione delle deliberazioni, a valenza semplicemente interna, che se non diventano atti non hanno alcun valore, e infatti non sono mai stati presi a riferimento durante il processo penale”.
Riguardo le spese per le feste del Pd Callà aggiunge: “Erano eventi – aggiunge l'avvocato – di cui veniva data ampia comunicazione e diffusione sulla partecipazione e sull'attività del gruppo consiliare. In queste occasioni i consiglieri del gruppo intervenivano per rendicontare le loro attività, colloquiare con esponenti politici e rendere conto dell'attività del gruppo, come spiegato nelle testimonianze e negli interrogatori. Il Pd, inoltre, pubblicava ogni 4 mesi su internet, sul giornale 'Le Travail' e inviando copia al Presidente del Tribunale di Aosta tutta la rendicontazione delle spese, un esempio di trasparenza”.
Quasi 2 milioni di euro di danni contestati
Le udienze riprenderanno con il 2017, la data è ancora 'sospesa' tra gennaio e febbraio, con un richiesta complessiva di 1 milione 930mila euro per 'danno erariale' contestati ai capigruppo. Nello specifico la Corte dei Conti contesta 657 mila euro all'Union Valdôtaine, 417 mila euro a Stella Alpina, 368 mila euro al Popolo della libertà, 208 mila euro al Partito democratico, 157 mila euro alla Fédération autonomiste e 121 mila euro ad Alpe.